Inclusione
Con i supereroi, i bambini dello Zen di Palermo riscoprono la voglia di sognare
Una calata dai tetti che ha coronato i sogni dei più piccini, ma forse non solo. Grazie all'associazione "SEA SuperEroiAcrobatici" che ha dato vita a un pomeriggio di grande festa. A renderlo possibile anche il contributo della "Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo Ets" e della "Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità Ets", dalle quali sono arrivati in dono 30 completi sportivi per i bambini dell'associazione "Laboratorio Zen insieme". Grazie all'associazione "Kid's Talent", un laboratorio per far emergere i desideri dei bambini

Azzurro come il cielo che ha fatto da sfondo e cornice, rosso come l’amore che gli operatori trasmettono ai bambini ogni giorno, verde come la speranza di un mondo migliore nel quale i sogni sono possibili soprattutto se sono quelli dei bambini. Resterà nella memoria non solo dei più piccoli il pomeriggio che ha animato il quartiere Zen di Palermo, invaso pacificamente dai supereroi dell’associazione SEA SuperEroiAcrobatici che, insieme a realtà del territorio come il Laboratorio Zen insieme, e in collaborazione con Kid’s Talent, operante nelle scuole di Palermo con attività che puntano a stimolare l’autostima, la creatività e la consapevolezza delle proprie potenzialità, si sono calati del tetto di un palazzo di una delle insule del quartiere.
I veri eroi non siamo noi, che ci caliamo dai tetti, ma i bambini il cui sguardo volge all’infinito
Cristian Faia, dell’associazione SEA SuperEroiAcrobatici
Immaginabile il tripudio dei bambini e ragazzi, inaspettato quello dei genitori che, una volta che gli amati paladini della giustizia hanno toccato il suolo, li hanno raggiunti per una foto ricordo che ha consegnato alla memoria un pomeriggio che animerà i racconti di tutta l’estate e anche oltre.

Ma le gesta di Batman, Spider-Man, Iron Man e Hulk sono state anche lo spunto per dare modo di bambini di capire che loro stessi sono eroi, dai talenti più meravigliosi di quanto loro stessi pensino. Grazie al laboratorio di supereroi gestito da “Kid’s talent”, che ha riunito tutti sotto le fronte degli alberi che hanno generosamente protetti dal sole del caldo pomeriggio estivo, hanno tirato fuori tutta la loro grinta e la voglia di raccontarsi.
«Il mio supertalento? Dare fastidio in casa», ride la piccola Chiara, guardando la mamma che annuisce, «ma mi perdona sempre tutto».
Talenti che si mischiano ai sogni, come quelli di tutti i bambini, ancor di più dei minori e ragazzi che abitano periferie cittadine come lo Zen, dove l’unica opportunità per crescere più forti e con la consapevolezza di potere realizzare i loro sogni sono le associazioni.
«Noi siamo nati per portare nelle scuole i valori della gratitudine, del rispetto, l’etica, la capacità di gestire le emozioni e comunicarle. Pazzesco il percorso che stiamo facendo ormai da circa tre anni all’interno di tante scuole di Palermo», dice Nadia Billeci, project manager di Kid’s Talent. «Basti pensare che solo l’anno scorso ne abbiamo incontrati quasi 4mila in tutta Italia. Allo Zen, per esempio, siamo stati alla media “Leonardo Sciascia” e abbiamo lavorato benissimo con i bambini, nonostante anche in questo caso c’è poco spazio per le loro emozioni. Devo dire che noi incontriamo diverse insegnanti che provano a farlo, ma poi devono portare avanti il programma ministeriale e di tempo per fare altro non ne rimane. Il nostro scopo è far comprendere al bambino che lui è un essere potente e può veramente realizzare qualsiasi cosa. Che siano supereroi non ci sono dubbi, a prescindere da quale contesto vivono. Noi portiamo sempre l’esempio di Maradona e di Pelè, persone che abitavano in mezzo alla strada e hanno realizzato comunque grandi cose».

La ballerina, l’estetista, la mamma i sogni più frequenti, ma solo sino a quando non viene data loro la possibilità di scegliere. Mattia, appena 6 anni, infatti, sa bene che vuole andare oltre e fare il biologo marino.
«Guardi i disegni che fa», dice con orgoglio la mamma, mostrando sul cellulare la sua piccola opera d’arte. «Ogni pesce ha un nome e un numero. Ama il mare ed è certo che questa sarà la sua strada. Farò di tutto per fargli realizzare il suo sogno, ma so bene che non sarà facile».
«Ogni volta è una gioia», spiega Alessia Uccello, responsabile nazionale di SEA, ma anche psicologa infantile. «Facciamo una media di 80 calate all’anno in tutta Italia, dal quartiere più periferico e complicato all’ospedale più importante. Basta che sia a fini benefici. I supereroi acrobatici cominciano la loro attività nel 2016, ma sono associazione dal 2017 quando decidono di assumere un’identità benefica staccandosi dall’azienda “EdiliziAcrobatica”. Lo ha voluto la presidente, Anna Marras, che da mamma, ricordando le giornate infinite trascorse all’interno dell’ospedale dove erano stati ricoverati i suoi bambini, si è chiesta perchè questa nostra capacità non potesse essere trasformata in qualcosa di positivo per i bambini. Una persona veramente illuminata. Nella quotidianità ovviamente i nostri supereroi lavorano in questo campo, ma nel tempo libero amano calarsi dai tetti per riportare il sorriso sul volto dei più piccoli. Dal 2006 a oggi, i nostri 400 volontari sono stati in oltre 300 ospedali, piazze e ovunque si renda necessaria la nostra presenza. Grazie alla visibilità dei supereroi, riusciamo a portare avanti anche altri progetti. Uno su tutti quello che il prossimo ottobre ci vedrà in un orfanotrofio di Watamu, in Kenia, dove 15 volontari porteranno le loro capacità, insegnando dei mestieri – falegnami, muratori, idraulici, sarti – a questi ragazzi che rimangono lì dentro sino ai 20 anni. Solitamente, escono di lì senza alcuna competenza e non riescono a spendersi nel mondo».

Una tessitura di saperi e sinergie, capace di portare gioia laddove la tavolozza dei colori non è la stessa di quella che i bambini hanno a disposizione in altri contesti. Opportunità offerte grazie al contributo che è arrivato dalla Società Nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo Ets e dalla Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità Ets, che hanno donato le divise a 30 bambini, consentendo loro di giocare un’animata partita di calcetto, vestiti con completini che hanno reso ancora più speciale il pomeriggio.
«Che bello essere qui e respirare tutta questa energia», aggiunge Florinda Guarnera, volontaria della Società nazionale di mutuo soccorso “Cesare Pozzo” e presidente del Coordinamento Giovani della stessa società, «anche perchè noi tutti pensiamo che i progetti si debbano fare così, mettendo insieme più realtà. Lo dico perché non è così facile che le reti di associazioni siano aperte e pronte a collaborare sinergicamente. I supereroi lavorano principalmente negli ospedali illuminando la degenza dei più piccoli. Ricordo che siamo stati nell’ospedale di Messina dove abbiamo abbellito con disegni colorati gli ascessori dei padiglioni dedicati ai bambini. Se dovessimo fare la differenza con le strutture del nord italia, queste ultime hanno altre esigenze, non certo quelle relative alla mancanza di farmaci o anche alla stessa sistemazione dei padiglioni. Al Nord, quando arriviamo con le associazioni, non chiedono quasi nulla».

Carenze che non spariscono dall’oggi al domani, ma sulle quali si lavora ogni giorno e che, grazie a realtà come queste che creano sinergia, possono fare la differenza. Specialmente in realtà come lo Zen, dove la straordinarietà di eventi di tal genere offre occasioni per riflettere su un futuro nel quale i sogni trovano certamente posto.
«Tante volte abbiamo sentito parlare dei supereroi acrobatici e delle loro calate in giro per l’Italia e l’Europa e oggi sono stati nostri ospiti», commenta Fabrizio Arena, presidente dell’associazione “Laboratorio Zen insieme”. «Sapere di aver regalato un pomeriggio di gioia ai nostri bambini, grazie alla Società nazionale di mutuo soccorso “Cesare Pozzo” che ha regalato le divise, alla Sammontana che ha consentito di concludere il pomeriggio con la bontà dei suoi gelati, e agli altri sponsor, è stato emozionante anche per noi. I bambini e le bambine da giorni ci chiedevano intanto se ci saremmo calati noi, ma ovviamente abbiamo spiegato loro che non abbiamo queste competenze. Vedere tutti loro frementi da ore in attesa, poi con la bocca aperta mentre i loro supereroi si calavano dal tetto, ci ha reso felici. Siamo sicuri che non sarà l’ultima volta che li vedremo».

Un’emozione per genitori e bambini prima di tutto, ma anche per gli stessi protagonisti che hanno sfidato non solo l’altezza, ma anche il caldo, vestendo gli inconfondibili costumi colorati.
«Che bello guardare i bambini sorridere», commenta appena atterrato Superman, al secolo Luigi Caracappa. «Per loro è sempre una sorpresa sia quando andiamo in ospedale sia quando ci ritroviamo in contesti del genere. Io lavoro nel campo dell’edilizia acrobatica, ma sapere di potere mettermi a disposizione in maniera benefica, dà grande senso alla mia vita».
«Potere fare felici questi bambini con così poco», aggiunge un richiestissimo Spiderman, nella vita di tutti i giorni Cristian Faia «rende l’idea di quanto ognuno di noi potrebbe fare nel proprio piccolo. Noi eroi? Assolutamente no. I veri eroi sono loro, basta guardarli negli occhi per capirlo».
La foto di apertura è di Gilda Sciortino
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