Famiglia

Eppure figlio mio, saresti un padre perfetto

Hanno scritto un libro sul loro essere famiglia. Ma sulle adozioni hanno idee un po’ diverse. Sentiamole (di Chiara Sirna)

di Redazione

Sono mamma e figlio, Paola e Giovanni Dall?Orto. Insieme hanno pubblicato per l?editrice Sonda Figli diversi-new generation, un ?manuale d?amore? sullo scoprirsi gay e ripensare così, riscoprendolo, il rapporto genitori-figli. Con Vita parlano ancora di genitori e figli, ma stavolta a riflettere sulla possibilità di diventare padre è il figlio, mentre la madre ascolta. E poi dice la sua.
«L?adozione non è un diritto dell?adulto, ma del bambino», esordisce, a sorpresa, Giovanni. «Bisogna pensare a questo prima di ogni altra cosa. E allora mi domando quale sia la valenza morale di quei politici che usano strumentalmente i bambini per portare avanti un?agenda anti gay, quando l?adozione non rientra nemmeno tra le proposte del movimento di liberazione omosessuale». Ma, pareri personali a parte, è meglio «non nascondere la testa sotto la sabbia», aggiunge, «perché di coppie gay con figli ce ne sono già a migliaia in Italia, e milioni al mondo, soprattutto donne. In America sono stati fatti studi su adulti cresciuti con genitori omosessuali e il loro orientamento psicologico è risultato addirittura migliore rispetto a quello di figli tirati su dalle cosiddette coppie ?normali?». «Bisogna pensare ai bambini e al loro bene», concorda Paola. «E allora piuttosto che farli finire in un istituto è meglio affidarli a genitori gay. Del resto ne esistono migliaia, soprattutto lesbiche, che magari li hanno avuti da un precedente matrimonio».
Giovanni è d?accordo, ma sfuma. «Se in una coppia lesbica dovesse morire la madre biologica, piuttosto che affidare il bambino a un parente lontano sarebbe meglio farlo rimanere con la persona che lo ha visto crescere. Chi adotta lo fa con una forte motivazione», continua. «L?idoneità della coppia va vista caso per caso. Alcuni sono in grado di fare i genitori, altri no. Sia tra gli etero sia tra gli omosessuali». Più radicale la visione della mamma: «Nell?affettività non c?è differenza tra etero ed omosessuali. Sono tutti capaci di amare allo stesso modo. La genitorialità non è una prerogativa genetica». E conclude con uno sguardo al futuro.
«Finora le leggi sono sempre state restrittive, ma le società e i costumi cambiano. Magari anche in Italia matureranno tempi per un cambiamento culturale tout court». «Sì», riprende Giovanni. «Ma sempre nell?interesse del bambino».

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.