Attivismo
Milano, la Bovisa non si rassegna alla rigenerazione urbana senza verde
Le famiglie del quartiere della periferia nord riunite nel comitato BovisAttiva nei giorni scorsi hanno manifestato con un flash mob per reclamare più alberi: il recente intervento di pedonalizzazione ha infatti lasciato via Andreoli senza un filo di verde. «Sembra un quartiere progettato per altri, non per chi ci vive», racconta una residente

C’è chi parla di rigenerazione urbana e chi, invece, la vive sulla pelle. A Milano, in Bovisa, lo stanno sperimentando sulla propria, soprattutto quando il sole picchia e il cemento ribolle.
Giovedì 10 luglio nel tardo pomeriggio circa cento cittadini si sono ritrovati in via Andreoli per chiedere qualcosa che dovrebbe essere al centro dei nuovi progetti e invece sembra diventato straordinario: alberi, ombra, verde.
Pantone grigio Bovisa
Cartelli in mano, ombrelli colorati a sfidare il caldo e uno slogan che fotografa la situazione: “Pantone grigio Bovisa”. Perché in questo quartiere il grigio non è solo un colore, bensì il simbolo di una riqualificazione urbana che rischia di restare solo sulla carta o, peggio, di produrre spazi alienanti e inospitali.
A promuovere l’iniziativa è stato il comitato BovisAttiva, che denuncia come il recente intervento su via Andreoli, riaperta nella primavera 2025 dopo i lavori di pedonalizzazione, abbia consegnato al quartiere una strada moderna e ordinata, sì, ma completamente priva di alberi. E infatti, raccontano, nelle giornate estive il termometro lì tocca anche i 44 gradi.

«Il risultato è una distesa grigia, senza ombra, né luoghi dove fermarsi», spiegano dal comitato. «E questo pesa non solo sul clima urbano, ma anche sul senso di appartenenza delle persone».
È un problema climatico e psicologico
Il problema, però, non è solo climatico o estetico. È anche psicologico. Sociale. Senza alberi né verde, gli spazi riqualificati finiscono per enfatizzare ancor di più la dimensione e l’altezza dei nuovi edifici, facendoti sentire piccolo e fuori posto. «Sembra un quartiere progettato per altri, non per chi ci vive», racconta una residente.

Il comitato BovisAttiva ha deciso di non fermarsi alla protesta. Ha chiesto al Comune l’accesso agli atti sui progetti in corso: non solo quelli di via Andreoli, ma anche la futura piazza di via Durando e il prolungamento del tram 2. Quest’ultimo, in particolare, preoccupa perché, secondo il comitato, comporterebbe in via Brofferio la riduzione dei marciapiedi, la rimozione della postazione BikeMi e la cancellazione dell’area di carico e scarico merci, fondamentale per le numerose attività commerciali della zona e per le migliaia di studenti e cittadini che ogni giorno affollano i lati della via.
C’era una volta il Piano del Verde
«Tutto questo va in direzione opposta rispetto al Piano del Verde approvato dal Comune nel 2019, che sulla carta doveva garantire più alberi, più ombra e una migliore qualità della vita urbana. Non possiamo parlare di rigenerazione se, nei fatti, si tolgono spazi al verde e ai servizi essenziali», sottolineano dal comitato.
Dal Comune, per ora, nessuna risposta ufficiale. Ma BovisAttiva non ha intenzione di mollare. Il comitato ha chiesto numerose volte tramite Pec tavoli di confronto veri, trasparenza sui progetti e la certezza che il verde urbano non resti soltanto una voce nei documenti programmatici.
Un quartiere sospeso
La Bovisa oggi è un quartiere sospeso tra la sua storia operaia e un futuro universitario e creativo. Ma questa corsa verso la modernità rischia di dimenticare la dimensione umana degli spazi. «La riqualificazione deve creare luoghi dove vivere, non solo spazi da attraversare», ribadiscono dal comitato. «Non vogliamo fermare lo sviluppo, ma vogliamo orientarlo verso una qualità della vita più alta, dove il quartiere sia davvero pensato per chi lo abita».
Perché, come detto a gran voce durante la manifestazione sotto il sole bollente di Bovisa: «Senza alberi Milano muore, con il verde Milano vive». #RespiraBovisa non è solo uno slogan: è una necessità.
Nella foto principale un momento della manifestazione del 10 luglio – Immagini fornite dall’autore
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