Mondo

Aiuta l’India con una t-shirt

Costa 16 euro, è in cotone biologico e le vendite finanziano i contadini “sostenibili” del Maikaal.

di Redazione

Sugli scaffali Coop sbarcano le magliette solidali. In vendita negli ipermercati dalla seconda metà di aprile, ma presentate ufficialmente soltanto il 3 maggio nella sala Aranceta dell?Orto botanico a Roma, le polo a maniche corte in cotone biologico al 100% sono il primo prodotto equosolidale tessile a marchio originale dell?azienda. «È un?iniziativa di dimensioni economiche contenute», commenta il presidente nazionale, Vincenzo Tassinari, «ma di alto valore etico».
Ogni t-shirt, infatti, costa 16 euro e il ricavato delle vendite verrà interamente devoluto al sostegno del progetto BioRe nell?India centrale. «Si tratta di una iniziativa che ha contribuito non soltanto allo sviluppo economico e imprenditoriale», aggiunge ancora Tassinari, «ma anche a quello formativo e culturale, grazie alla scuola di formazione per agricoltori».
Per garantire invece comportamenti eticamente corretti verso i lavoratori, l?intero ciclo di produzione, dalla coltivazione al confezionamento, viene affidato esclusivamente ad aziende a certificazione SA8000, un modello che in pratica si traduce in condizioni di lavoro sicure, orari regolari, remunerazioni dignitose e divieto di sfruttamento della manodopera infantile e minorile.
«Con i prodotti solidali», ha commentato Aldo Soldi, presidente dell?Associazione nazionale cooperative di consumatori Coop, «si contribuisce a uno sviluppo economico sostenibile, offrendo alle popolazioni più svantaggiate la possibilità di produrre merci a condizioni eque e uno sbocco assicurato».
Ai 24 articoli della linea ?Solidal Coop?, che vanno dagli alimentari ai palloni ed ora anche alle magliette, è infatti garantita una quota dell?assortimento dell?azienda pari al 15%. Una fetta di gran lunga superiore a quella delle altre catene di distribuzione.
Chiara Sirna
Info: www.e-coop.it

Cos?è il progetto BioRe
Senza veleni
Si chiama BioRe ed è un progetto avviato nel 1995 grazie alla lungimiranza di un produttore di filati svizzero, Patrick Hohmann, direttore della Remei AG. «Abbiamo voluto offrire ai coltivatori di cotone della provincia di Maikaal», spiega Hohmann, «un?alternativa alle coltivazioni convenzionali che, oltre a impoverire il suolo, danneggiavano l?ambiente». E così, migliaia di ettari di terreno sono stati convertiti in coltivazioni biologiche che oggi danno lavoro a 1.500 agricoltori. Grazie a BioRe è stata fondata anche una scuola per insegnare ai contadini a coltivare senza sostanze chimiche dannose e offrire una maggiorazione sul prezzo di mercato del cotone per l?acquisto di sementi e attrezzature, e finanziamenti agevolati.

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