Mondo

Iperbole alla coreana

Cinema/ Il film di Park Chanwook. Una storia cruenta, uno stile energico: Old boy nasce dai fumetti giapponesi e propone eroi che non sanno porre argini ai propri desideri.

di Redazione

Si esce talmente spossati da questo film che vien da chiedersi se davvero le immagini siano soltanto immagini.O se viceversa posseggano
una carica prepotente, un po?misteriosa, refrattaria all?analisi e in ogni caso capace di spingere lo spettatore in un gorgo emozionale e al limite in un intrico dell?intelletto. Giacché se lo stile è energico e vero (come nel caso dell?iper-bolico e solo leggermente manierato Old boy), i temi sulla scacchiera del regista Park Chanwook riescono a seguire, nello stesso tempo, le regole proprie e quelle generali: alcuni si muovono con l?esplicita aggressività dell?alfiere; altri camminano lateralmente, come il cavallo, e connotano in questo modo l?intera pellicola. Così in quest?opera possiamo distinguere l?argomento dichiarato, che regge la logica narrativa (la vendetta di un uomo rilasciato dopo 15 anni trascorsi, senza sapere il perché, nel più brutale isolamento), da altri filoni, fiancheggiatori più sotterranei e non perciò meno essenzia-li. C?è il nucleo gigantesco, densissimo del tabù dei tabù, ovvero l?incesto, causa prima (perché ?motiva? la punizione) e allo stesso tempo tragico effetto di un piano mefistofelico (che si ri-verbera sul destino di un innocente; e l?innocenza, altra categoria cruciale, è ciò che non può dirsi). C?è il legame della vendetta e della sanzione con la memoria(«Chi si libera dai ricordi, si libera dal passato e dalla vendetta», ha dichiarato il regista, abile poi nel tradurre visivamente questa idea, con flashback che si insinuano nel presente narrativo dialetticamente) . C?è la riflessione sulle componenti della personalità di ciascuno e l?illusione di poter allontanare a discrezione il mostro che è in noi. C?è, ancora più al fondo,l?interrogativo sul potere dell?uomo sull?uomo- chi può davvero ergersi a giudice e carnefice?- e sui confini dell?umano (la consapevolezza di averne e le sue conseguenze). Quel che forse più di altro caratterizza questi personaggi (nati sulla carta di fumetti giapponesi) è il desiderio senza limiti e indistinto. Non hanno, né il peccatore né il castigatore, senso alcuno della realtà, sono continuamente in balìa del desiderio che attraversa ogni stato d?animo e dirige i loro atti paradossalmente inconsapevoli (credendo di scegliere, assecondano il desiderio e perciò sono etero-diretti). In tal senso sono individui che non conoscono i limiti sui quali ciascuno può costruire la sua libertà e dunque uscire dalla sua non metaforica prigione.
Maurizio Regosa

Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?

Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it