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Milano, la Città Metropolitana promuove la Carta Etica contro il gioco d’azzardo patologico

L'iniziativa è stata promossa da nove Comuni del Sud Milano e accolta e promossa dall’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) Città Metropolitana di Milano

di Elena Inversetti

Nell’attuale contesto di attese, vuoti normativi e legalizzazioni paradossali, in merito al gioco d’azzardo, qualche buona notizia c’è. E arriva dal basso. Dal territorio. Stiamo parlando della Carta Etica voluta da alcuni Comuni del Sud Milano e quindi accolta e promossa dall’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) Città Metropolitana di Milano come parte del Piano Gap (Gioco d’Azzardo Patologico), ossia il programma regionale e locale per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico. Un esempio di modello virtuoso e dunque replicabile, ma anche una dichiarazione di intenti nella forma concreta di una guida operativa per costruire comunità più consapevoli, protette e solidali.

Sono nove i Comuni dell’ambito territoriale di San Giuliano Milanese che hanno approvato la prima Carta Etica d’ambito in Lombardia sul gioco d’azzardo patologico: San Donato, Melegnano, Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, San Zenone al Lambro e Vizzolo Predabissi. Si tratta della prima Carta approvata a livello d’ambito dopo quella del Comune di Rho.

La Carta Etica parte riconoscendo che il gioco è un diritto e un bisogno umano fondamentale, utile per la crescita, il benessere e le relazioni sociali. Al contrario l’azzardo, soprattutto se diventa patologico, ha un impatto devastante su persone, famiglie e comunità: crea dipendenza, porta alla rovina economica e favorisce anche fenomeni criminali come usura e riciclaggio. Di fronte a questi rischi, molti Comuni ed Enti Locali milanesi hanno deciso di fare rete, assumendo impegni concreti.

I valori da cui partire per tutti i 193 Comuni di Ats

«È importante che le amministrazioni locali acquisiscano e sviluppino la sensibilità rispetto ai risvolti sociali e di salute pubblica dell’azzardo per rendere a loro volta consapevole la popolazione» ci dice Corrado Celata, direttore della Struttura Complessa di ATS Città Metropolitana di Milano. «In un momento storico in cui le norme per il regolamento dell’offerta di gioco d’azzardo lecito cambiano rapidamente, è necessario pensare a principi di valori che siano sempre validi e che non siano vincolati solo ai regolamenti». La Carta Etica propone proprio principi e valori base per mettere in atto un concreto contrasto all’azzardo sui territori. «Principi e valori che ATS Milano ha fatto propri e che sta proponendo a tutti i 193 Comuni che fanno parte del suo territorio di competenza, mentre si stanno attivando percorsi analoghi anche da parte di altre ATS lombarde» a riprova del fatto che stiamo parlando di un modello di azione e di prevenzione esportabile. Una vera e propria messa a sistema di policy e azioni locali, integrate tra ambito sociosanitario e sociale.

Gli strumenti in mano alle istituzioni

Il modello della Carta Etica è stato approvato anche dal collegio dei Sindaci così da potere essere adottato e adattato ai singoli ambiti sociali dei Comuni. La Carta Etica è dunque una strumento guida per le politiche locali, in particolare attraverso la co-progettazione con enti del Terzo Settore.

Ne è contenta Sara Santagostino Pretina, Presidente della Conferenza dei Sindaci ATS Città Metropolitana di Milano e vicesindaco di Settimo Milanese: «Ormai sappiamo quanto il gioco d’azzardo patologico pesi sull’organizzazione dei servizi sociali dei Comuni, tenendo anche conto del fatto che la presa in carico non riguarda solo chi è malato, ma l’intero nucleo familiare. Ecco perché la Carta Etica è uno strumento che crediamo possa generare una condivisione di intenti e di procedure sul territorio. Penso in particolare ai piccoli Comuni che potranno essere meglio supportati nella presa in carico dei loro cittadini più vulnerabili, una presa in carico che deve essere il più possibile condivisa oltre i confini comunali. Inoltre con la Carta Etica si evidenziano molto chiaramente la basi della prevenzione. Ovviamente rimane il grande problema dell’azzardo online che colpisce in modo particolare i minori e che è legato anche a una mancanza di educazione digitale per i più giovani».

Per far fronte a questa accessibilità d’azzardo senza argini «con la Carta Etica coinvolgiamo anche le polizie locali, perché, essendo lo Stato uno dei primi fautori dell’azzardo, a livello locale ci troviamo ad avere da un lato chi opera per la prevenzione e la salute e dall’altro gli esercenti e i commercianti che sono legittimati dallo Stato alla vendita e alla promozione dell’azzardo. Ecco perché il coinvolgimento delle polizie locali con regolamenti che ne legittimino i controlli e le eventuali sanzioni è uno strumento in più che abbiamo per contrastare sui territori la piaga dell’azzardo».

I 9 impegni concreti della Carta Etica

  • Informare: aumentare la conoscenza dei rischi legati al gioco d’azzardo, anche online, e chiedere all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di fornire dati aggiornati sui volumi di gioco.
  • Rappresentare: ogni Comune nomina un referente per coordinare le azioni anti-azzardo a livello locale.
  • Limitare la pubblicità: contenere la promozione delle vincite, che alimenta illusioni di guadagno facile. Coinvolgere i media locali e i commercianti.
  • Sensibilizzare e prevenire: organizzare iniziative rivolte a giovani e anziani per informare sui rischi, e diffondere i contatti dei servizi di ascolto e cura per chi è in difficoltà.
  • Promuovere alternative sane: sostenere attività ludiche, educative e di socializzazione per tutte le età, con eventi comunitari e occasioni di incontro non legate all’azzardo.
  • Festival del Gioco: ogni anno si organizza un grande evento diffuso sul territorio per celebrare il gioco sano, creativo e relazionale, libero dall’azzardo.
  • Formare: realizzare corsi per educatori, operatori sociali e forze dell’ordine per migliorare la capacità di riconoscere e affrontare precocemente i segnali di disagio.
  • Sostenere chi vuole cambiare: aiutare persone in difficoltà e commercianti che decidono di togliere le slot dai loro locali, offrendo alternative che valorizzino le relazioni e la legalità.
  • Contrastare il fenomeno: rafforzare la rete tra istituzioni, associazioni, scuole e cittadini per difendere la salute, soprattutto dei più giovani, e costruire comunità consapevoli e resilienti.

    Foto di Elsa Tornabene su Unsplash

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