Cultura

Cooperazione: l’Italia non intende rispettare gli impegni presi in sede Ue

Il Ministro degli esteri Fini dichiara non vincolante l'impegno europeo di raggiungere lo 0,51% della percentuale Pil da destinare all'Aiuto pubblico allo sviluppo entro il 2010

di Redazione

Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa nell’incontro che si è svolto il 19 maggio scorso alla Farnesina tra il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, e il commissario europeo allo Sviluppo e agli Aiuti umanitari, Louis Michel, in vista del Consiglio degli affari Generali del 23-24 maggio che discuterà le strategie dell’Unione Europea (Ue) per accelerare la realizzazione degli Obiettivi del Millennio, sarebbe emerso che l’andamento negativo dell’economia italiana rende incerto l’impegno del governo, in particolare, per la destinazione dell’0,51% del Pil (Prodotto interno lordo) europeo agli aiuti ai Paesi in via di sviluppo.

Dopo aver ribadito la volontà italiana di contribuire “allo sforzo comune dell’Ue per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio”, Fini avrebbe sottolineato che “la situazione del bilancio italiano richiede realismo e senso di responsabilità” e escluso “la fissazione di impegni vincolanti per i singoli Stati membri, quale quello proposto dalla Commissione dello 0,51% della percentuale APS/PIL entro il 2010”, nonostante l’Ue abbia in diverse occasioni invitato l’Italia a fare uno sforzo per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio.

“Le dichiarazioni del ministro Fini sono di una estrema gravità perché di fatto non solo smentiscono gli impegni presi dal nostro Paese in sede internazionale, ma rischiano di mettere tutta l’Unione europea in condizioni di non poter ottemperare al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio”, dichiara Raffaele Salinari, presidente di Terre des hommes.

?Tra i Paesi membri?, ha detto Louis Michel nel corso dell’audizione svolta dalle commissioni Esteri di Camera e Senato in seduta congiunta, ?c’è un sostanziale consenso per la destinazione dello 0,51% del Pil europeo agli aiuti ai Paesi in via di sviluppo?. Michel ha sollecitato inoltre il governo italiano a ?non bloccare questo consenso? e, di conseguenza, a ?non ridurre la portata delle sue ambizioni? in vista dell??High level event? di settembre, l’appuntamento in cui si affronterà la riforma delle Nazioni Unite e, in particolare, della composizione del Consiglio di sicurezza. ?So cosa significano le difficoltà di bilancio?, ha continuato Michel ricordando la sua attività di ministro nel governo belga, ?ma si possono trovare posizioni solidali e di sostegno? per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti dall’Europa.

?Il richiamo del Commissario europeo Louis Michel all’Italia è grave anche perché sottolinea una visione diametralmente opposta della cooperazione allo sviluppo che la Commissione ritiene ancora parte integrante della politica estera comunitaria, mentre il Governo Berlusconi la vorrebbe totalmente subalterna non solo alle politiche di bilancio ma a quelle di difesa e lotta al terrorismo. Le spese dell’Italia per la difesa sono infatti aumentate anche nella recente legge Finanziaria, mentre lo scandaloso 0,1 % del Pil destinato all’Aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) pone l?Italia all’ultimo posto tra i Paesi OCSE. Il mondo politico e la società civile devono reagire con fermezza a queste inopportune dichiarazioni e chiedere al Governo il rispetto degli accordi internazionali?, conclude il presidente di Terre des hommes.

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