Durante il Consiglio dei ministri Ue di martedì 24 maggio, i 25 hanno raggiunto un accordo per versare lo 0,7% del Pil agli Aiuti pubblici allo sviluppo (Aps) entro il 2015. Tuttavia Germania, Italia e Portogallo hanno sottoscritto l?impegno rilevando le loro difficoltà di bilancio e gli obblighi del Patto di stabilità. In base all?accordo, i 15 membri storici dell?Ue si sono impegnati a devolvere lo 0,51% del proprio Pil entro il 2010. Un paio di considerazioni. Primo: il Patto di stabilità ?rivisto? prevede che i contributi alla cooperazione internazionale possano essere sottratti dal computo del 3%, come livello massimo raggiungibile nel rapporto tra deficit/Pil. Per questo non ha senso tirare in ballo il Patto di stabilità per un eventuale mancato rispetto dell?accordo. Secondo: dopo il 24 maggio, anche l?impegno italiano del 2010 assume carattere vincolante, a differenza di quanto sostenuto lo scorso 19 maggio dal vicepremier Gianfranco Fini a colloquio con il commissario europeo allo Sviluppo e agli aiuti umanitari, Louis Michel. Un accordo vincolante come quello di Barcellona, con cui Roma aveva accettato di raggiungere lo 0,33% entro il 2006. Manca un anno e siamo allo 0,15%. La morale? è più facile promettere che mantenere…
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