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Afghanistan: ulema lanciano fatwa vs. chi uccide stranieri

Il presidente della Corte suprema e leader del Consiglio dei religiosi islamici Shinwari, spiega la linea dura contenuta nella fatwa emessa ieri dal Consiglio degli ulema

di Redazione

”Chi viene nel nostro Paese rispettando le regole e ad aiutarci e’ intoccabile, secondo la legge islamica”. Ad affermarlo in un’intervista esclusiva al ‘Giornale’ e’ il presidente della Corte suprema e leader del Consiglio dei religiosi islamici Fazli Hadi Shinwari, spiegando la linea dura scelta da Kabul contro chi uccide gli stranieri, contenuta nella fatwa emessa ieri dal Consiglio degli ulema. ”Se un ospite straniero della Repubblica islamica dell’Afghanistan venisse ucciso, la punizione per il suo assassino e’ la condanna a morte”, e’ la conclusione della fatwa che e’ stata adottata dalla corte suprema. Riguardo al rapimento di Clementina Cantoni, Shinwari ricorda che ”Secondo gli insegnamenti della sharia condanniamo fermamente questo atto criminale. Abbiamo deciso di emettere una fatwa, un verdetto islamico, che proibisce fermamente queste azioni”. La fatwa emessa e’ ”dura e precisa”, spiega poi il capo degli Ulema considerato uno degli elementi piu’ conservatori delle nuove istituzioni afghane: ”ci sono seimila ulema in tutte le province afghane e quando la sentiranno per radio ne terranno conto nelle loro moschee”.

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