Comitato editoriale Fondazione Cave Canem
Solo a Roma assistiti oltre mille cani con la logica “Sos Canili”
Anche due rappresentanti della fondazione alla presentazione della relazione annuale di Patrizia Prestipino, Garante per i diritti e il benessere degli animali della Capitale. «La collaborazione avviata ha già prodotto risultati tangibili, in particolare per gli animali sotto sequestro giudiziario: il loro destino è cambiato, la loro condizione giuridica si è trasformata, passando da cani vincolati a procedimenti giudiziari ad animali liberi e adottabili», ricorda la presidente Federica Faiella
di Redazione

Presentata in Campidoglio la relazione annuale delle attività della Garante per i diritti e il benessere degli animali di Roma Capitale, l’onorevole Patrizia Prestipino. Sono interventi anche l’assessora all’Ambiente e alla Tutela degli animali Sabrina Alfonsi e il sindaco Roberto Gualtieri.
Alla presentazione ha preso parte anche la Fondazione Cave Canem (rappresentata da Daniela De Vecchis e Martina Panzironi nella foto con la Garante), che da sempre crede nel riconoscimento di diritti pienamente garantiti e nella necessità di servizi qualitativamente elevati per gli animali.


La figura della Garante non solo è un punto di riferimento istituzionale per i cittadini e le associazioni, ma anche un motore di evoluzione culturale, volto a promuovere un cambiamento nella percezione sociale e giuridica degli animali, intesi come esseri senzienti titolari di diritti.
La collaborazione con la Garante
Fin dalla sua nomina, la fondazione ha collaborato con la Garante attraverso il proprio Dipartimento legale. Un impegno che, ricordano a Cave Canem, ha permesso di affrontare situazioni paradossali riguardanti cani vittime di maltrattamenti, detenzioni incompatibili o coinvolti in circuiti criminali: animali finiti sotto sequestro giudiziario o comunque legati a proprietari in condizioni di grave disagio sociale o economico, che rischiavano di trascorrere anni nei canili rifugio comunali o convenzionati della città a causa di lungaggini procedurali. «Grazie a questa collaborazione, molti di questi animali hanno potuto finalmente essere svincolati dalle maglie burocratiche e trovare una nuova casa» si legge in una nota.
Il progetto “Nessuno Escluso”
Parallelamente, la Fondazione Cave Canem ha contribuito alla politica di prevenzione e contrasto all’abbandono e al randagismo di Roma Capitale con il progetto “Nessuno Escluso”, fondato su una logica di Sos Canili. Il programma si concentra in particolare su cani con alterazioni comportamentali rilevanti – paura attiva, aggressività, paura passiva, fuga – garantendo percorsi di recupero che restituiscono agli animali una vita dignitosa anche in contesto detentivo e, in alcuni casi, la possibilità di un inserimento in famiglia.
I numeri
Da ottobre 2019, momento di attivazione del programma a Roma, sono 1.164 i cani costretti in canile e affidati alla responsabilità di Roma Capitale che la Fondazione Cave Canem ha assistito a proprie spese.
Sono invece 4.483 il totale dei cani affidati alla responsabilità di 24 enti pubblici di cui si è occupata la Fondazione Cave Canem e coinvolti nel progetto “Nessuno Escluso”, fondato su una logica di Sos Canili.
Per sostenere queste politiche e tutelare i diritti degli animali, in particolare dei cani vittime di abbandono, maltrattamento e detenzioni incompatibili, la Fondazione ha stanziato nel 2025 200mila euro solo a Roma, a diretto beneficio dei cani costretti in canile, dei percorsi di recupero comportamentale, dell’assistenza legale.
«La presenza della figura della Garante è un segnale di evoluzione strutturale oltre che culturale», dichiara l’avvocato Federica Faiella presidente della Fondazione Cave Canem. «La collaborazione avviata ha già prodotto risultati tangibili, in particolare per gli animali sotto sequestro giudiziario: il loro destino è cambiato, la loro condizione giuridica si è trasformata, passando da cani vincolati a procedimenti giudiziari ad animali liberi e adottabili. L’auspicio è che il lavoro prosegua ancora più celermente in ambiti ancora piuttosto critici».
La relazione annuale della Garante testimonia come la sinergia tra istituzioni e Terzo settore possa tradursi in risultati concreti: cambiare la vita degli animali più fragili e, insieme, promuovere una città più giusta e attenta al benessere di tutti i suoi abitanti, umani e non.
In apertura foto di Simone Fensore/Sintesi
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