Cultura

Fao: il protocollo di Kyoto aiuta i poveri

Attualmente i paesi più poveri sono esclusi dai sussidi per le misure che attenuano i cambiamenti climatici relative all'uso di biomasse non rinnovabili.

di Redazione

Alla vigilia del Vertice del G8 esperti internazionali di risorse naturali si sono riuniti a Roma alla Fao per discutere come nell?ambito del Protocollo di Kyoto, sia possibile offrire incentivi ai paesi poveri per incrementare l?impiego di legna combustibile e ridurre la deforestazione, la perdita di copertura vegetale ed il degrado del suolo. Attualmente infatti, i paesi più poveri, alcuni dei quali traggono oltre il 90 per cento dell’energia dal legname e da altri biocombustibili, sono esclusi dai sussidi per le misure che attenuano i cambiamenti climatici relative all’uso di biomasse non rinnovabili. Dall?incontro è emerso che i paesi poveri potrebbero ricevere sussidi per la riduzione delle emissioni, migliorando al contempo le condizioni di vita della popolazione, dall’introduzione di cucine domestiche che consumano meno combustibile e dalla sostituzione di biomassa non rinnovabile con biogas, bioetanolo, residui agricoli e legna combustibile prodotta e raccolta in modo sostenibile.
Il Meccanismo di Sviluppo Pulito del Protocollo di Kyoto destina fondi ai progetti di imboschimento e riforestazione, ma non offre incentivi per una produzione e un uso sostenibili di legna combustibile e carbone vegetale, che potrebbero portare ad una riduzione sensibile della deforestazione, della perdita di copertura arborea e del degrado del suolo. E a questo proposito l?esperto Fao di energie rinnovabile ha detto che ”il trattato dovrebbe meglio riconoscere il legame esistente tra uso del suolo e biomassa, principalmente legna combustibile e carbone vegetale, che sono fonti energetiche fondamentali per molti paesi invia di sviluppo”. Inoltre, i paesi poveri risulta che ”sono esclusi dai sussidi per il carbonio, -ha continuato Juergens- che sarebbero invece molto utili per l’adozione di sistemi energetici basati sulle biomasse e caratterizzati dal riutilizzo di risorse naturali, da un’aria più pulita e da condizioni di vita migliori”. Gli esperti Fao quindi hanno concluso che il G8 e l’Unione Europea prima della prossima Conferenza delle Parti sui Cambiamenti Climatici (Montreal dicembre 2005) dovranno decidere se i paesi più poveri, che sono quelli che soffrono maggiormente le conseguenze dei cambiamenti climatici, debbano continuare ad essere in larga misura esclusi dal Meccanismo di Sviluppo Pulito, che fornirebbe almeno parte degli incentivi finanziari così tanto necessari per rompere il circolo vizioso di degrado delle risorse e povertà.