La violenza in Iraq ha provocato la morte di circa 800 civili e poliziotti al mese nel periodo tra l’agosto 2004 e il maggio 2005, rivelano cifre rese notre per la prima volta dal ministero degli interni a Baghdad, pubblicate oggi dal New York Times. Il ministero ha reso noto che nei dieci mesi tra l’agosto scorso e il 31 maggio 2005 vi sono stati in Iraq, a causa degli attentati, 8.175 uccisi tra civili e agenti dei polizia. La cifra – che non tiene conto dei civili e soldati iracheni uccisi durante operazioni dell’esercito americano – e’ stata data globalmente senza dettagli mese per mese. Ma appare chiaro che da quando il governo iracheno del premier Ibrahim al-Jaafari ha assunto il potere dopo le elezioni del gennaio scorso il numero delle vittime tra i civili iracheni e’ aumentato. Il mese scorso il ministro degli interni Bayan Jabr aveva detto che gli insorti avevano ucciso circa 12 mila iracheni dall’inizio della guerra. Gli Stati Uniti non hanno mai fornito dati sulle vittime civili della violenza in Iraq, un aspetto che viene giudicato molto delicato dalla amministrazione Bush.
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