Cultura
Locarno, festival necessario
Tre domande alla critica cinematografica Irene Bignardi
di Antonio Mola
Lascia Locarno dopo cinque anni pieni di soddisfazioni. Quello che inizia il 3 agosto prossimo è l?ultima edizione del festival di Locarno sotto la direzione intelligente e raffinata di Irene Bignardi.
Perché lascia?
Credo di aver fatto quello che avevo in mente di fare. E poi la direzione di un festival è cosa molto più faticosa di quanto possa sembrare.
La maggiore soddisfazione diquesti anni?
Aver portato a Locarno i film afghani e averli fatti amare al grande pubblico. E poi la scoperta di un grande talento come Kim Kiduk che ha presentato qui per la prima volta il suo Primavera, estate, autunno, inverno?
E per la prossima edizione su che cosa ha puntato?
Ho seguito la linea di film belli e necessari. Necessari nel senso che rappresentano qualcosa di cui vogliamo continuare a parlare. Come succederà con Voices of Iraq, il film di Angelo Loy in cui donne e bambini, con la cinepresa in mano, raccontano il loro Paese.
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