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Sudafrica, 100mila lavoratori incrociano le braccia

A 11 anni dal crollo dell’apartheid le condizioni di lavoro dei neri sono ancora pessime

di Redazione

Terzo giorno consecutivo di sciopero per i minatori del Sudafrica. Quasi 100.000 lavoratori hanno incrociato le braccia per la prima volta dopo diciotto anni.
Con lo sciopero, indetto dal sindacato National Union of Mineworkers in seguito alla crescita del 6% del costo della vita, i minatori vogliono ottenere un aumento del 10% sullo stipendio, che nei casi più fortunati non supera i 646 dollari, e un raddoppio del sussidio destinato a coloro che decidono di non vivere negli affollatissimi ostelli messi a disposizione dalle società minerarie, che è ora pari al 10%. I padroni delle industrie non hanno per ora accolto le richieste del sindacato, arrivando a offrire un aumento di stipendio del 6,5%.
A undici anni dalle prime elezioni multirazziali e nonostante il crollo del regime dell?apartheid, lo sciopero denuncia le condizioni di vita e di lavoro ancora pessime dei minatori, soprattutto neri, del Sudafrica.

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