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Sudan: giuramento del primo governo di unità nazionale

Ma la spartizione dei ministeri suscita molti malumori tra i sudanesi del sud

di Redazione

Il primo governo di unita’ nazionale sudanese, varato martedi’ sera, ha giurato oggi a Khartoum nella mani del presidente Omar el-Bashir. Lo rende noto la Bbc on line, che cita anche un passaggio del discorso di al-Bashir dal forte spirito unitario. Ma gli osservatori sono concordi nel segnalare il grande malumore che serpeggia tra i sudanesi del Sud per la spartizione dei portafogli ministeriali.

L’unico rilevante andato agli ex ribelli del Sud e’ quello degli Esteri, mentre tutti gli altri posti chiavi (in particolare quello strategico dell’energia, sul quale c’e’ stato scontro durissimo, ma anche, tra gli altri, Interno, Finanze e Difesa) sono rimasti nelle mani del partito di governo del Nord, il Congresso Nazionale. Comunque intorno a questa coalizione di unita’ nazionale, – che dovrebbe governare il Paese per i prossimi quattro anni, quindi elezioni, e fra sei referendum al Sud per l’eventuale indipendenza del Sud – c’e’ molta speranza, e appoggi di ampia portata, politici ed economici, a partire da quello degli Usa. Nel Sudan c’e’ stata una guerra civile, tra Nord musulmano e di cultura araba ed il Sud cristiano e animista, durata 21 anni, e che ha causato tra 1,5 e due milioni di morti, oltre che 4 milioni tra sfollati e profughi.

La pace e’ stata firmata in gennaio a Nairobi, dopo lunghi e complessi negoziati. Resta altresi’ aperti il dramma del Darfur, la martoriata regione dell’Ovest del Paese, che non rientro negli accordi Nord-Sud. La popolazione locale insorse contro il governo di Khartoum nel febbraio del 2003, e da allora si contano tra i 200.000 ed i 300.000 morti, ed oltre due milioni di profughi, tra orrori senza fine. I negoziati di pace in corso sembrano ancora non riuscire a trovare il bandolo della matassa, ed i combattimenti continuano, seppur senza la ferocia degli scorsi mesi.

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