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Iraq: ministro esteri saudita, “il Paese rischia disintegrazione”

Gli scontri tra sciiti, sunniti e curdi, grande fonte di destabilizzazione per l'Iraq

di Redazione

L’Iraq rischia la ”disintegrazione”: una divisione in tre entita’ (sciita, curda e sunnita) che potrebbe trascinare la regione in una nuova guerra. A lanciare l’allarme e’ il ministro degli Esteri saudita, principe Saud al Feisal, che ha convocato all’ambasciata di Washington i principali giornali americani, dopo aver comunicato lo stesso messaggio all’amministrazione Bush.

”Non vi e’ nessuna dinamica che spinga il paese a riunirisi -ha detto- tutte le dinamiche puntano alla divisione”. Il principe, citato oggi da diversi quotidiani americani, ha sottolineato di essere molto preoccupato e di averlo detto ”a tutti quelli che hanno voluto ascoltarlo” in seno all’amministrazione Bush-. ”A meno che non venga fatto qualcosa per unire di nuovo gli iracheni, le elezioni non saranno sufficienti. La costituzione da sola non bastera”’, ha incalzato Feisal. E ha avvertito: ”la principale preoccupazione di tutti i paesi vicini” e’ la divisione dell’Iraq in tre stati, sciita, sunnita e curdo, che ”porterebbe altri paesi della regione al conflitto”.

La Turchia minaccia da tempo di inviare truppe nel Kurdistan iracheno se i curdi dichiareranno l’indipendenza, mentre l’Iran, che gia’ invia armi e denaro agli sciiti nel sud, rafforzerebbe i propri legami con uno stato sciita indipendente. ”Questa e’ una situazione molto pericolosa”, ha avvertito Feisal, il cui paese si pone da sempre come protettore dei sunniti.

Il principe, figlio del defunto re Feisal, e ministro degli Esteri da 30 anni, e’ a Washington per diversi incontri con esponenti dell’amministrazione Bush ed ha gia’ avuto un colloquio con la collega Condoleezza Rice. Senza riferirsi direttamente all’amministrazione Bush, ha messo sotto accusa l’atteggiamento americano che fa ”di ogni sunnita un baathista criminale”.

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