Volontariato

Addio America, senza rancori

3 domande a Wim Wenders, regista. Di Giorgio Fiore

di Redazione

Lo considera il suo ultimo film americano. Per Wim Wenders Non bussare alla mia porta è un omaggio al Paese in cui ha vissuto per tanto tempo. Ma è anche un film della svolta: infatti ha lasciato Los Angeles per la ?sua? Berlino.

Che America lascia?
Lascio un Paese stupendo con quegli spazi immensi che sono stati così importanti per il mio cinema. Ma lascio anche un Paese impaurito.

In che senso?
Ricordo che nel 1997 quando giravo a Los Angeles Crimini invisibili avevo davanti una città che viveva la violenza come un prodotto di consumo. Non c?era ancora il ?nemico?. L?11 settembre ha creato questo nemico. E il grande errore di Bush è stato quello di legittimarlo dichiarandogli guerra.

E in questo nuovo film che America racconta?
Quella della mancanza dei padri. Volevo capire come si sente un uomo di 60 anni quando vede i suoi figli per la prima volta. E viceversa. Senza nessuna metafora politica.

Giorgio Fiore

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.