Mondo
Etiopia-Eritrea: sale tensione, duro monito dell’Onu
Un deciso monito è stato lanciato nella notte dal Consiglio di sicurezza dell'Onu ad Etiopia ed Eritrea perché pongano termine alla tensione ancora forte tra di loro
di Redazione
Un deciso monito e’ stato lanciato nella notte dal Consiglio di sicurezza dell’Onu ad Etiopia ed Eritrea perche’ pongano termine alla tensione ancora forte tra di loro, che da molte parti si teme possa sfociare in una ripresa della guerra. Ed un monito ancor piu’ fermo e’ stato rivolto al governo eritreo, che ha annunciato la sua decisione di bloccare gli spostamenti in elicottero dei caschi blu (3.200) che operano nella zona confinaria, lunga circa 1.000 chilometri, con un’area cuscinetto profonda 25. Gli spostamenti degli elicotteri sono assolutamente fondamentali per la missione di pace: sia dal punto di vista militare -riconoscimento e movimenti rapidi in territori dove di fatto non esistono strade- che umanitario: distribuzione del cibo e dei medicinali, soccorso a feriti e malati. E comunque, sottolinea ancora l’Onu, la decisione dell’Asmara e’ politicamente inaccettabile. Cio’ mentre il rappresentante permanente Usa al Palazzo di Vetro John Bolton ricorda che la missione di pace nella regione, costosissima, non puo’ durare indefinitamente. Forte tensione, dunque, a quasi cinque anni dalla firma della pace (Algeri, dicembre 2000) tra Etiopia ed Eritrea che poneva fine ad una guerra durata oltre due anni, e che ha causato circa 80.000 morti, e cicatrici tutt’altro che rimarginate. Alla fine le parti avevano accettato che una commissione di arbitraggio internazionale inappellabile fissasse la demarcazione dei confini. Ma poi Addis Abeba non ha accettato il verdetto, che assegnava all’Eritrea l’area di Badme, piccolo villaggio pietroso, la cui appartenenza aveva fatto da detonatore al conflitto. Ora l’Etiopia ha smussato le posizioni: si dichiara disposta ad accettare la decisione, ma nell’ambito di un accordo piu’ ampio con l’Eritrea. In pratica un accesso al mare, vitale per gli etiopici, senza alcuna pretesa territoriale, ma internazionalmente garantito. Il governo dell’Asmara (molto criticato per la sua sempre piu’ forte deriva autocratica e liberticida) non accetta pero’ alcuna precondizione, e pretende che dapprima venga pienamente e formalmente rispettato il verdetto sui confini. Stallo complesso, dunque, tra principi e realpolitik; e tamburi di guerra che non smettono di rullare.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.