Famiglia

Shakespeare? As you like it

3 domande a... Peter Brook, regista. Di Benedetta Neri

di Redazione

A Milano con Il grande inquisitore e La tempesta,Brook ha spiegato che l?essenza di Shakespeare sta nella sua capacità di unire i diversi livelli dell?esperienza umana.

Meglio l?interpretazione o la fedeltà al testo?
Ognuno di noi è libero e allo stesso tempo ha una responsabilità di fronte al testo e di fronte al presente. Nel teatro emergono temi vitali oggi quanto un tempo: il regista deve essere consapevole che è un suo dovere restituire quella parola agli spettatori.

Qual è il personaggio shakespeariano che ama di più?
Amleto. Ma non ne condivido l?interpretazione psicoanalitica, che lo presenta come un giovane malato e confuso. Amleto passa attraverso le domande esistenziali e approda a un punto di assoluta coscienza quando uccide lo zio Claudio. Questo è il senso del teatro: porsi il dubbio e poi agire.

La traduzione penalizza il testo?
Certo. Occorre trovare qualcosa in grado di controbilanciare ciò che è andato perduto. È quello che può fare la forza dell?attore.

Benedetta Neri

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