Economia
la pillola del giorno dopo è roba da ricchi
Il super business delle "morning pills"
Il giro di affari ormai vale 10 miliardi di dollari, che in
pochi anni diventeranno 25. Intanto i titoli delle aziende
produttrici vanno di record in record Con la pillola la Borsa va su. Next Choice, Plan B, Seasonique, EllaOne: sono i nomi degli anticoncezionali del “giorno dopo” più in voga del momento, quelli che spingono in alto profitti e titoli delle aziende farmaceutiche quotate. Perché, ai margini della crisi economica e di un dibattito politico che si infiamma intorno alla Ru486 (la pillola abortiva), c’è un unico dato certo: un giro d’affari – che fa gola a molti – di 10 miliardi di dollari. A tanto ammonta il valore degli “emergency contraceptives”, i farmaci che, se presi entro 72 da un rapporto sessuale non protetto, bloccano l’ovulazione e impediscono gravidanze indesiderate.
Sette fino ieri. Perché Teva, gigante farmaceutico israeliano, quotato al Nasdaq, pur di accaparrarsi Barr Pharmaceutical, leader americano negli anticoncezionali d’emergenza, ha staccato un assegno da 7 miliardi di dollari, sette volte tanto il fatturato di Barr. Si tratta di una Opa record nel settore. Tanta foga non stupisce. Gli analisti finanziari si sforzano di spiegare che il pianeta è prossimo al tutto esaurito. Sette miliardi di abitanti a breve, nove miliardi tra pochi anni.
La Banca mondiale ha sborsato 1,8 miliardi per i family planning, cioè piani di controllo familiare, ovvero tutta la gamma di contraccettivi. Anche se poi il mercato della pillola del “giorno dopo” è ancora tutto occidentale: il 75% dei consumi arrivano dall’Europa e dal Nord America, dove il problema demografico esiste, ma riguarda la bassa natalità. Tuttavia ce n’è abbastanza per far stappare champagne alle Borse. Negli ultimi 18 mesi il titolo di Teva è passato da un valore di 40 dollari per azione a circa 60. Il suo business non è solo in pillole, certo. Ma la crescita del 12% nel segmento “Women Health”, cioè gli anticoncezionali come Seasonique e Plan B One Step, sta per 350 milioni di dollari di ricavi. Va forte anche Watson Pharmaceuticals, altro big del comparto, che commercializza Next Choice, risalito da 25 dollari a cui era precipitato il titolo nel 2008, ai 42,40 di oggi.
Il luccichio azionario potrebbe presto attirare anche Hra Pharma, Pmi francese, 30 milioni di fatturato e 70 dipendenti, che dopo Norleva, Lysodrin e Divina, sta lanciando sul mercato (Italia inclusa, dove Bayer è la regina del comparto) EllaOne, una pillola del giorno dopo particolarmente potente (ritenuta perciò abortiva) perché affidabile fino a cinque giorni dal rapporto, contro i tre delle altre.
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