Non profit

Tentata estorsione al vicepresidente della Repubblica

I malviventi hanno inscenato il rapimento della figlia di Josè Alencar

di Redazione

Il vicepresidente del Brasile, Josè Alencar, ha rivelato di essere caduto nella trappola di una tentata estorsione con falso sequestro, tecnica molto praticata dalla criminalità di Rio de Janeiro.

La notte di domenica scorsa Alencar ha ricevuto la telefonata di un uomo che gli diceva di aver sequestrato sua figlia e chiedeva un riscatto di circa 28 mila dollari. Il politico e imprenditore ha detto di aver sentito anche una voce femminile che ha pensato fosse di sua figlia che, piangendo, gli chiedeva aiuto perchè era stata aggredita. «Dalla voce ero sicuro che fosse lei», ha detto Alencar, aggiungendo di aver detto che al momento non aveva denaro con sè. L’uomo allora gli ha chiesto se aveva gioielli e, alla risposta negativa, ha domandato all’interlocutore che professione svolgesse, sentendosi rispondere da Alencar: «sono il vicepresidente della Repubblica». L’estorsione è sfumata anche perchè la moglie di Alencar ha telefonato alla figlia, scoprendo che non era stata sequestrata e che stava bene. Secondo la polizia brasiliana, la tecnica del falso sequestro è particolarmente usata dai detenuti che telefonano dal carcere con il telefonino e carte prepagate.

 

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