Abbiamo costituito un Comitato per la tutela dei diritti dei cittadini, con relativa registrazione all’Ufficio delle entrate e codice fiscale. Le uniche entrate che abbiamo sono quelle delle iscrizioni e dalle donazioni degli iscritti: nessuna remunerazione per nessuno. Quali sono gli obblighi in materia di contabilità per la forma del comitato?
Il comitato può tenere un libro cassa e/o banca nel quale annotare entrate e uscite; se la movimentazione non è troppo complessa basta la contabilità finanziaria. Suggerisco però di prediligere strumenti finanziari tracciabili, piuttosto che la semplice cassa. Non so se il comitato che avete costituito è anche onlus e se ricevete erogazioni liberali per le quali nel Tuir sono previste deduzioni fiscali. In tal caso, il dl 35/2005, prevede (art. 14, comma 2) che si tenga un sistema di scritture contabili atte a rappresentare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria (libro giornale, libro mastro e libro degli inventari). Essendo il comitato un ente non commerciale, senza finalità di lucro, non occorre presentare la dichiarazione dei redditi: è invece obbligatorio il rendiconto annuale con approvazione dei componenti il comitato.
Quanto alla conservazione dei documenti, esistono due livelli di prescrizione: quella ordinaria è di dieci anni, quella fiscale è il quinto anno successivo al 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi. Suggerisco però di seguire la prescrizione ordinaria, perché può sempre accadere di doversi difendere da terzi.
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