Quale membro di un’associazione che utilizza il mailing come mezzo di acquisizione e fidelizzazione dei donatori, e tra i fondatori del gruppo Facebook di protesta contro l’aumento delle tariffe postali, ricordo che l’emendamento governativo che sembra essere un passo positivo, in realtà, visto lo stanziamento – 30 milioni – e visto il tetto che pone – 50% della tariffa normale dunque 0.14 – rappresenta un aumento enorme rispetto alla precedente tariffa agevolata.
Questo è il punto di partenza, non si tratta quindi di uno sconto, è, piuttosto, un aggravio mai visto in precedenza per il nostro settore che svolge una attività insostituibile a livello sociale e che si vede privata degli strumenti per comunicare e sensibilizzare e informare i propri sostenitori e non solo. Ben venga un maggior controllo sugli aventi diritto – Agenzia delle onlus dove sei? – e una restrizione nei confronti di chi non dovrebbe accedere alle agevolazioni, dopo di che venga presentata una proposta davvero sostenibile per le casse delle organizzazioni. Il bicchiere, insomma è mezzo vuoto.
Perciò, mi sembra anche molto poco critica la posizione di Vita rispetto all’evolversi della vicenda.
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