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Ucciso un vescovo italiano

Monsignor Luigi Padovese era vicario apostolico dell'Anatolia. Oggi il Papa arriva a Cipro

di Redazione

Monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico per l’Anatolia, e’ stato pugnalato a morte nel sud della Turchia. Lo riferisce l’emittente turca Ntv, spiegando che il religioso italiano e’ stato accoltellato nella sua casa a Iskenderun, citta’ sul Mediterraneo. Trasferito d’emergenza in ospedale, vi e’ morto poco dopo a causa delle ferite. Ad ucciderlo, secondo le prime notizie, sarebbe stato il suo autista privato Murat Altun.

Il presunto omicida era da tempo “sotto cura psicologica” ha dichiarato l’ambasciatore italiano in Turchia, Carlo Marsili, spiegando che la notizia gli e’ giunta dal governatore della provincia di Hatay, in cui si trova Iskenderun, citta’ in cui e’ avvenuto l’omicidio.

L’uomo, che avrebbe ucciso a pugnalate il vicario apostolico in Anatolia nella sua residenza, “proprio ora e’ sottoposto a interrogatorio da parte della polizia di Iskenderun”, ha aggiunto l’ambasciatore.

“E’ emerso che il presunto colpevole era sottoposto a un trattamento a causa di disturbi psicologici”. “La notizia che l’uomo si trova in terapia da tempo mi e’ stata confermata anche dal ministero degli Esteri – aggiunge l’ambasciatore – che mi ha assicurato che si sta facendo di tutto per fare chiarezza sulla vicenda”. L’uomo, spiega Marsili, “era da quattro anni al servizio di monsignor Padovese, che per due volte lo aveva anche portato con se’ in Italia”.

Un terzo visto per Murat Altun era stato chiesto all’ambasciata italiana proprio alcuni giorni fa. Il diplomatico spiega poi di non sapere, in base ai dati di cui dispone l’ambasciata, se l’uomo sia di fede musulmana o cristiana. “Sul posto c’e’ il nostro console onorario, che e’ in stretto contatto con il governatore di Hatay”, dice infine Marsili.

“In base ai primi resoconti, l’omicidio di monsignor Luigi Padovese non ha un movente politico” ha invece sottolineato il governatore della provincia turca di Hatay, Mehmet Celalettin Lekesiz, in una dichiarazione ai media locali.

“Nei giorni scorsi non c’e’ stata alcuna situazione di allarme”, niente che potesse far pensare all’omicidio di monsignor Padovese. Lo spiega Rinaldo Marmara, portavoce della Conferenza episcopale turca e direttore della Caritas turca. Marmara assicura inoltre che in questo momento la situazione per i crisitiani in Turchia, paese in prevalenza musulmano, e’ abbastanza “tranquilla, non c’e’ tensione, lavoravamo con serenita’ ai preparativi per i festeggiamenti dell’anniversario dei rapporti diplomatici tra Turchia e Santa Sede”.

“Siamo colpiti dall’omicidio di una persona cosi’ positiva – aggiunge – che dava un grande contributo alla Chiesa in Turchia, su cui si poteva contare. Non riesco a immaginare come potra’ essere il futuro dei crisitiani di Turchia”.

Sulle dinamiche dell’omicidio, spiega, “sappiamo solo che e’ avvenuto questa mattina, si dice per mano del suo autista, ma non se ne conoscono ancora le motivazioni”.

La presidenza della Camera si attivera’ presso il governo ”perche’ possa venire a riferire su questo gravissimo fatto”. Cosi’ il presidente di turno di Montecitorio, Maurizio Lupi, accoglie le richieste sollevate in aula da Giovanni Sanga del Pd e da Renato Farina del Pdl per chiedere al governo un’informativa sull’omicidio in Turchia di monsignor Luigi Padovese. Lupi ha espresso il cordoglio di tutti i deputati per ”questo gravissimo fatto” e ha ricordato la ”grande personalita”’ di Padovese, conosciuto con molti colleghi parlamentari durante una visita in Turchia.

L’ultima intervista
“Ho collaborato alla stesura dei Lineamenta e dell’Instrumentum laboris che verra’ consegnato ai vescovi d’Oriente da Benedetto XVI a Cipro il 6 giugno”. Ad annunciarlo poco piu’ di una settimana fa in un’intervista alla Sir monsignor Luigi Padovese, il vicario apostolico per l’Anatolia pugnalato a morte oggi nel sud della Turchia.

Nel riferire dello spirito con il quale la chiesa di Turchia partecipera’ al Sinodo per il Medio Oriente di ottobre, monsignore spiegava che “al Sinodo ci sara’ una Chiesa turca rinvigorita e piu’ consapevole della propria fede. Tra i frutti dell’Anno Paolino e dei tanti pellegrinaggi che qui continuano ad arrivare, c’e’ anche la maggiore consapevolezza dei cristiani locali della preziosita’ di questi luoghi per la tradizione cristiana. La presenza dei pellegrini ridesta la certezza di vivere in una Terra Santa”.

“Altro effetto positivo -affermava Padovese nell’intervista datata 26 maggio 2010 – riguarda i musulmani. Essi vedono che giungono cristiani che, lungi dal voler sfruttare turisticamente il posto, si mettono in atteggiamento di preghiera e cio’ aiuta a superare diffidenze reciproche che si sono accumulate nel passato. Credo che la testimonianza piu’ bella che si possa dare alla Turchia sia quella di vedere uomini e donne che pregano”.

Quanto all’imminente visita del Papa a Cipro dove consegnera’ l’Instrumentum laboris del Sinodo, monsignor Padovese spiegava alla Sir che il Sinodo potra’ “avvicinare” le Chiese europee “alle sorelle orientali. Cipro come la Turchia -ha detto Padovese- e’ una realta’ di ponte tra due mondi e due culture e anche tra due religioni”.

“E’ significativo che la Chiesa cattolica cipriota -aggiungeva- sia stata da poco riconosciuta come membro effettivo del Ccee, il Consiglio delle Conferenze episcopali europee. La Chiesa turca e cipriota, presenti al Sinodo, essendo realta’ di mediazione – concludeva – potranno favorire uno sguardo piu’ attento e approfondito rivolto alle Chiese d’Oriente”.

Chi era Luigi Padovanese
Mons. Padovese, 63 anni, che era anche presidente della Conferenza episcopale turca, era molto impegnato nell’ecumenismo e nel dialogo con l’Islam, come anche nel far rivivere le diverse comunita’ cristiane turche, ricorda il sito Asianews. Ieri aveva incontrato le autorita’ turche per affrontare i problemi legati alle minoranze cristiane. Domani sarebbe andato a Cipro, per incontrare Benedetto XVI, in viaggio sull’isola. Nel 2006 era stato ucciso a Trabzon il sacerdote don Andrea Santoro.

Nato a Milano il 31 marzo del 1947, risale al 4 ottobre del 1965 la prima professione di Monsignor Luigi Padovese nei frati cappuccini ed esattamente a tre anni dopo quella solenne. Il 16 giugno del 1973 fu ordinato sacerdote. Professore titolare della cattedra di Patristica alla Pontificia Universita’ dell’Antonianum, e’ stato per 16 anni direttore dell’Istituto di Spiritualita’ nella stessa universita’.

Professore invitato alla Pontificia Universita’ Gregoriana e alla Pontificia Accademia Alfonsiana, per dieci anni e’ stato visitatore del Collegio Orientale di Roma per la Congregazione delle Chiese Orientali. Era anche consulente della Congregazione per le Cause dei Santi. L’11 ottobre 2004 fu nominato Vicario Apostolico dell’Anatolia e vescovo titolare di Monteverde. Fu consacrato a Iskenderun il 7 novembre dello stesso anno.

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