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Frattini: i pacifisti hanno cercato lo scontro

"Alcuni attivisti avevano giubbotti anti-proiettile, maschere antigas, armi"

di Redazione

“Stando al materiale audiovisivo recuperato anche dale telecamere a circuito chiuso dell’imbarcazione, emergerebbe l’intento di aver ricercato deliberato lo scontro con le forze israeliane”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Franco Frattini, nel corso di un’audizione al Senato di fronte alle Commissioni Estere congiunte delle due camere del Parlamento. “Sono stati ignorati – ha spiegato – inviti a mutare rotta e consegnare carico ad Ashdod mentre alcuni attivisti a bordo si equipaggiavano con giubbotti antiproiettili, maschere antigas, svariate armi piu’ o meno improprie, ad esempio tubi di ferro tagliati nelle ultime ore di navigazione dall’entrata della nave con seghe circolare appositamente portate a bordo. E si dividevano in squadre per isolare e colpire quanti piu’ militari israeliani possibili una volta lanciato l’abbordaggio”. “I passeggeri non turchi – ha proseguito Frattini – nella ‘Mavi Marmara’ (la nave attaccata dove sono rimasti uccisi 9 attivisti ndr) sarebbero stati caldamente invitati a restare sottocoperta durante gli scontri”. “Anzi – ha detto ancora il titolare della Farnesina – alcuni di essi sarebbero stati costretti a farlo dopo che avevano cercato di impedire la degenerazione violenta della spedizione, circostanza corroborata da alcuni diplomatici stranieri che hanno raccolto le convergenti indicazioni di loro connazionali coinvolti”.

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