Non profit

Un bollino blu per le università della terza età

La Certificazione di Qualità presentata oggi alla prima assemblea nazionale dei presidenti delle università popolari

di Redazione

Un “bollino blu” che attesta la qualità dell’offerta culturale e  formativa delle  Università popolari della terza età di Auser e dei  circoli culturali. È l’iniziativa lanciata oggi a Roma dall’Auser,  nel corso della prima Assemblea Nazionale dei presidenti delle Università popolari di Auser e dei circoli culturali dell’associazione. Una rete che in tutta Italia raggruppa  580 sedi e  coinvolge oltre 100 mila partecipanti. Si tratta di una  vera e propria “Certificazione Auser di Qualità” che ha l’obiettivo di valorizzare e stimolare un’ offerta culturale e  formativa di qualità, su tutto il territorio nazionale. La Certificazione Auser di Qualità costituisce la prima esperienza  nazionale in questo campo e potrà favorire l’avvio di un nuovo  processo di regole per la qualità e la trasparenza dell’intero settore, rafforzandone l’identità e diventando una sorta di  “terza gamba”  riconosciuta e qualificata del ciclo di apprendimento in ogni  fase della vita accanto all’apprendimento formale e al cosiddetto apprendimento informale, come indica l’Unione Europea.

Come si potrà ottenere il Bollino Blu? Sono stati selezionati una serie di indicatori, di criteri che fanno  riferimento all’organizzazione fra questi: l’essere un’associazione di  volontariato o di promozione sociale;  applicare tariffe sociali  agevolate o l’accesso gratuito; il bilancio annuale pubblico; un’attività portata avanti da almeno tre anni; una programmazione partecipata e condivisa dell’attività svolta;  attenzione alle esigenze delle persone diversamente abili con  l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Per ottenere la Certificazione di Qualità sono stati inoltre individuati una serie di criteri che fanno riferimento all’offerta formativa. In particolare verrà data molta attenzione alla professionalità dei docenti, all’offerta di progetti interculturali come per esempio i corsi di lingua italiana per stranieri. Anche lo scambio fra generazioni sarà un importante criterio di valutazione. La programmazione formativa ed i metodi didattici dovranno  tener conto delle esigenze espresse dai partecipanti, dello loro storia, del fatto che si tratta di adulti o anziani a volte con basso livello di istruzione, sollecitandoli ad una partecipazione attiva.Il sistema si avvierà per gradi dapprima in via sperimentale.  Sarà un Comitato Scientifico composto da docenti  ed esperti autorevoli ad attuare il monitoraggio e la valutazione necessari per il rilascio dei certificati di qualità.  Lo stesso comitato parteciperà alla stesura del Regolamento nazionale per l’attuazione del sistema  di Certificazione Auser della qualità. È stata proposta inoltre l’istituzione di un Albo Nazionale dei docenti, al fine di facilitare lo scambio di insegnanti qualificati tra la rete delle  Università popolari di Auser.

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