Mondo
Presentato il rapporto Cnel sull’immigrazione
Emilia Romangna la regione a più alto tasso di integrazione
di Redazione
Se sei un immigrato, semmai in cerca di lavoro e di un inserimento sociale, e’ meglio puntare dritto sull’Emilia Romagna, cercando di evitare, invece, Sardegna e Puglia. Lo rivela il VII Rapporto Cnel sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia, reso noto oggi.
Una sorta di temometro dello stato dell’integrazione degli stranieri nel nostro paese che misura ”il potenziale di integrazione di ciascuna regione e provincia italiana” sotto l’aspetto dell’inserimento nel tessuto sociale e lavorativo dei nuovi arrivati nel Belpaese.
Nella graduatoria assoluta, che sintetizza cioe’ i singoli indicatori e’ l’Emilia Romagna, rivela il Cnel, a confermarsi (con un valore di 60,82 su una scala da 1 a 100), come la regione con il piu’ alto potenziale di integrazione in Italia.
”In particolare, – si sottolinea – il contesto emiliano-romagnolo si afferma al primo posto per livello generale di inserimento sociale degli immigrati, insieme alle altre regioni del Nord Est, mentre quanto all’inserimento occupazionale e’, nel complesso, solo quinta dopo la Lombardia, la Toscana, il Lazio e il Friuli Venezia Giulia”.
Al secondo posto nella graduatoria assoluta troviamo il Friuli Venezia Giulia, seguita dalla Lombardia e dal Lazio, che precedono le altre regioni del Nord Est (Veneto e Trentino Alto Adige) e la Toscana.
Nella fascia intermedia troviamo, invece, le altre regioni del Nord Ovest e del Centro, oltre a diverse del Meridione.
Nelle ultime posizioni si trovano l’Abruzzo e la Puglia con la Sardegna a fare da fanalino di coda.
Per quanto riguarda, invece, l’inserimento occupazionale per comunita’ di migranti sempre l’indice di integrazione stilato dal Cnel pone al primo posto l’India e non la Romania, cosi’ come la Moldavia precede l’Albania e l’Ucraina il Marocco (127).
Seguono nella ”zona intermedia”, Cina, Filippine, Peru’, Bangladesh.