Non profit

«I miracoli esistono, ma qui l’emergenza è vita quotidiana»

di Redazione

Ciro Corona vive al confine tra Scampia e il Rione Don Guanella. Il suo parco è lo stesso di Tonino Torre, il re pentito del quartiere, che oggi, racconta Ciro, «preferisce fare il venditore ambulante e portare a casa uno stipendio di 400 euro, ma con dignità, piuttosto che guadagnare 200 milioni al mese ma non vivere». Per lui Scampia è un posto dove la camorra non è un sostantivo astratto, ma un sistema di vita.
«Potenzialmente potevo essere uno di loro, un camorrista. I miei amici più fortunati sono latitanti, gli altri, i meno fortunati, sono in galera o sono stati ammazzati. Io sono rimasto a Scampia perché un’alternativa alla camorra è possibile e c’è. La scommessa è restare a Napoli, e io l’ho fatta». Ha fondato l’associazione (R)Esistenza e porta avanti un progetto di tutoraggio che, in parole povere, a Scampia significa andare casa per casa e trascinare i ragazzi a scuola. «L’abbiamo fatto per un anno intero: 7 ragazzi su 10 sono tornati a studiare, dalle elementari alle medie. Chi nasce qui ha la fortuna anche di assistere a piccoli miracoli quotidiani come questo». Ma se qualche persona cambia, per la maggior parte invece Scampia è ancora il deserto dell’antistato.
La fotografia allora qual è, rispetto a un anno fa? «Mancano i morti ammazzati per strada, ma quella che per qualcuno era un’emergenza qui era vita quotidiana. Come si viveva prima così si vive oggi, solo che adesso mancano i riflettori dei media». (I.D.)

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.