Mondo

Ban Ki-moon elogia operatori umanitari

Oggi è la Giornata Mondiale Umanitaria

di Redazione

Rinnovare l’impegno «verso i programmi di soccorso che hanno lo scopo di salvare vite e onorare la memoria di coloro che sono morti servendo questa nobile causa».

Nella Giornata Mondiale Umanitaria che si celebra oggi, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon chiede di non dimenticare «le persone che hanno vissuto eventi terribili, spesso abbandonate a se stesse, senza più un riparo, né famiglia, cibo, lavoro. Neanche un passaporto o una carta d’identità». Gli operatori umanitari, si legge nel messaggio del segretario generale Onu, «aiutano queste persone a rimettersi in piedi per riprendere le proprie vite. I soccorritori sono i nostri inviati, a mostrare la nostra solidarieta’ ai sofferenti. Rappresentano quanto c’è di meglio nella natura umana. Ma il loro lavoro è rischioso. Spesso si avventurano in alcuni dei luoghi piu’ pericolosi del pianeta. E ancora più spesso pagano un alto prezzo. Persecuzioni e intimidazioni. Rapimenti e perfino omicidi. Il terremoto dello scorso gennaio a Haiti e’ stato una catastrofe umanitaria per il Paese, che ha avuto anche un impatto disastroso sui soccorritori. Quel giorno le Nazioni Unite hanno perso alcuni dei loro operatori più devoti».

Calamita’ naturali e disastri causano un’immensa sofferenza a milioni di persone ogni anno, molto spesso tra i piu’ poveri, emarginati e vulnerabili al mondo. In questo momento ci sono piu’ di 27 milioni di sfollati e 10 milioni di rifugiati al mondo. Una persona su sei è perennemente affamata. Gli operatori umanitari lottano affinché chi ha subito un trauma e necessita aiuto perché in pericolo di vita, lo ottenga, indipendentemente da dove si trovi, dalla sua religione, gruppo sociale di appartenenza, o nazionalità.

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