Eccole:
apertura notturna dei blindi per favorire la ventilazione e il ricambio di aria nelle celle (come già avviene nelle carceri di Padova, Torino e Verona e in molti altri istituti); apertura delle celle nel corso di tutta la giornata con libero accesso alle docce; autorizzazione all’acquisto di frigoriferi per conservare i generi alimentari (tipo frigobar), da installare all’interno delle celle (come già avviene nella Casa di reclusione di Padova e nella Casa circondariale di Trieste); autorizzazione all’acquisto di piccoli ventilatori da tenere in cella; predisposizione delle sale colloqui con ventilatori sufficienti per rendere sopportabile alle famiglie, e soprattutto ai bambini, la permanenza in tali aree; utilizzo più ampio possibile dell’area verde per i colloqui; concessione di un’ora aggiuntiva di passeggi dalle 17 alle 18.
«La misura alternativa è l’unico strumento che noi abbiamo per ottenere l’abbassamento di un elemento importante che è la recidiva. La misura alternativa permette che il reinserimento sicuramente si compia. A chi mi chiede qual è il senso della misura alternativa io rispondo che le percentuali parlano chiaro e chi è passato attraverso la misura alternativa meno facilmente rientra in carcere. Quindi è uno strumento utilissimo, se non lo strumento principale, per un effettivo reinserimento e, di conseguenza, per un aumento della sicurezza sociale».