Non profit
«Altro che sussidiarietà, così ci tolgono l’ossigeno»
J'accuse del portavoce del Forum, Andrea Olivero
di Redazione

«Rischiamo di perdere una parte rilevante della nostra identità». Così Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore, profila il futuro del non profit “imbavagliato” dal decreto tariffe postali. La preoccupazione di Olivero va necessariamente oltre il via libera al famoso fondo da 30 milioni di euro che il ministro dell’Economia non si decide a firmare.
Vita: Che cosa chiede il Forum?
Andrea Olivero: Abbiamo nuovamente sollecitato la firma del decreto da parte del ministro Tremonti. E poi, dal momento che la distribuzione del fondo rimane una misura una tantum solo sul 2010, abbiamo chiesto una riapertura del tavolo di discussione istituzionale sulla questione tariffe postali. In questo momento, infatti, è più che mai necessario avere elementi di certezza, dando alle associazioni la possibilità di pianificare e programmare le proprie attività di comunicazione e raccolta fondi.
Vita: Com’è la situazione?
Olivero: Ad oggi verifichiamo la sospensione di moltissimi notiziari e giornali, oltre a uno stop alle lettere agli associati. Siamo allo smantellamento della comunicazione delle organizzazioni sociali, cosa che rappresenta un danno incalcolabile su diversi fronti: sulle raccolte fondi, sul piano formativo e di sensibilizzazione, sul comparto degli addetti.
Vita: Cambierà la comunicazione o cambieranno le organizzazioni?
Olivero: È difficile dirlo. La comunicazione online non è sufficientemente efficace per l’ambito formativo. Molte organizzazioni medio-piccole, ma anche realtà territorialmente estese, che vivono del solo contributo dei soci, stanno vivendo un momento davvero critico. Si potrebbe profilare un aumento delle tessere associative, ma come chiedere aumenti alle famiglie in un momento così critico?
Vita: L’unica soluzione, dunque, è una riduzione ragionevole delle tariffe.
Olivero: Senza un accordo certo che riconduca il sistema all’interno di costi sostenibili, le associazioni subiranno un danno rilevantissimo. E questo avviene proprio nel momento in cui, con il ministro Sacconi in testa, il governo ribadisce l’importanza del rafforzamento della sussidiarietà. Lo Stato, in effetti, avrebbe tutto l’interesse ad aiutare le organizzazioni a svolgere pienamente il loro lavoro. Strano: le dichiarazioni vanno da un lato, i fatti dalla parte opposta.
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