Caro Bonacina, ho letto con piacere il suo editoriale e la risposta di Savino Pezzotta sulla buona politica e concordo con entrambi. Comunque penso che siamo ritornati a pensare ad una politica “vecchio stampo” con un pericolo dell’associazionismo ad un ritorno verso il collateralismo: e questo sarebbe un guasto ancora maggiore. In questi ultimi mesi abbiamo assistito a siparietti politici che non portano alcune bene all’Italia. Così l’Italia rischia davvero la fuoriuscita dall’Europa. Sto facendo il consigliere comunale e mi accorgo dell’incapacità della politica di pensare e anche solo di “tappare” le richieste spicciole. Ed il compito dell’associazionismo? Dovrebbe essere quello di rendere vigile la società. Infatti, l’associazionismo ha lo scopo di stimolare la città a crescere. Purtroppo sto notando, da consigliere comunale, che a questo compito si sta abdicando e ci sta adagiando sul più facile compito di fare le stampelle assistenzialistiche allo Stato.
Un esempio locale mi ha colpito ultimamente. Nella nostra città l’amministrazione comunale ha organizzato una festa del volontariato con un interessante dibattito sulla fraternità. Ebbene, al dibattito eravamo una decina di persone, tra cui 8 politici, ma nel pomeriggio molte associazioni hanno riempito la piazza per “vendere” il proprio prodotto. Da questo fatto posso dedurre che anche l’associazionismo locale manca del senso politico della città. Si sta correndo il rischio di stravolgere l’associazionismo, che da sentinella della società sta diventando mero esecutore. Forse, si deve ripensare anche alla funzione dei Csv, che non possono erogare solo finanziamenti ai progetti delle associazioni, senza coinvolgere la società. Forse è il momento di ripensare alla costruzione della città partendo dalle esigenze della famiglia, dei giovani e dei cittadini. Forse è arrivato il momento di creare seriamente lavoro per i giovani, per poter dire loro di impegnarsi nella città. Non ci possiamo più accontentare di dire «abbiamo fatto il nostro dovere, colpa degli altri che non ci hanno capito».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.