Cangiari ha potuto contare su una vecchia volpe della moda italiana come Santo Versace, che si è prestato al progetto con la sua grande esperienza.
Vita: Quali sono stati i suoi consigli?
Santo Versace: All’inizio le loro proposte erano un po’ lontane dal mercato. Si beavano un po’ della loro grande qualità e avevano sfornato una collezione che era da atelier o couture. Ho cercato di indirizzarli verso il prêt-à-porter vero. Ci hanno messo un po’ di tempo ma la collezione di oggi mi sembra molto azzeccata.
Vita: Dove possono arrivare?
Versace: Secondo me lontano. La cosa certa è che la qualità e le idee non bastano. Devono gestire bene l’azienda, dal punto di vista commerciale, da quello dei prezzi e nell’organizzazione. Sono convinto che la grande sfida di far lavorare le imprese sociali è azzeccata e giusta. Certo, è un momento di particolare difficoltà, in cui il mercato non dà spazio a nomi nuovi. Ma io sono molto positivo.
Vita: Perché si è preso così a cuore questo progetto?
Versace: Perché ho nel cuore la Calabria, in particolare Reggio e la Locride. Vincere a Locri significa vincere in Calabria. Vincere in Calabria significa cambiare l’Italia. La Locride è il punto focale per il cambiamento del Paese. Cangiari potrebbe essere un ottimo asso da calare in questa partita. Si sono create nell’arco di un anno le condizioni per vincere la scommessa e cominciare a “cangiari” le cose veramente. E la cosa bella di questa sfida è che Cangiari propone capi che valgono e con un rapporto qualità prezzo corretto. Chi compra Cangiari va sul sicuro.
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