Quasi 200 milioni di euro a favore della ricerca in Italia. Sono le risorse erogate dalle fondazioni di origine bancaria nel 2009. La ricerca è il principale settore d’intervento al secondo posto dopo arte e cultura. In cinque anni, dal 2005 al 2009, è stato assegnato oltre un miliardo. I dati sono stati diffusi il 6 ottobre a Roma nel corso del convegno «Il trasferimento tecnologico: una necessità per il Paese. Ruolo ed esperienze delle Fondazioni di origine bancaria». «Per rendere produttivi gli investimenti in ricerca», commenta il presidente Acri, Giuseppe Guzzetti, «è fondamentale intervenire sul fronte del trasferimento tecnologico, ovvero su quell’insieme complesso di attività svolte per portare le innovazioni tecnologiche dal soggetto che le detiene e sviluppa – generalmente enti di ricerca pubblici – al soggetto che le traduce in un prodotto commerciabile sul mercato». Lo conferma l’indagine della Commissione Ricerca scientifica dell’Acri, che ha approfondito le scelte di 12 fondazioni con un patrimonio complessivo pari al 56% del sistema. Spesso impiegano sul fronte della ricerca non solo erogazioni filantropiche, ma anche quote di patrimonio. È il caso della partecipazione a fondi di venture capital nati di recenti come TTVenture, Toscana Innovazione, Principia. Tutti con il fine di finanziare e sostenere la creazione di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico. In questi tre fondi di venture capital le fondazioni hanno una quota di partecipazione superiore al 50%. (A.S.)
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