Non profit
Petizione Cnesc “contro la chiusura del servizio civile”
L'organo che più rappresenta gli enti accreditati al servizio chiede al Governo fondi per almeno 40mila volontari annuali. Nel 2010 partiranno in 19mila
di Redazione
“Basta schiaffi ai giovani, diamo un futuro al Servizio Civile Nazionale”. La Cnesc, Conferenza nazionale enti di servizio civile, prende posizione alla luce dello stato attuale di una delle esperienze più positive di impegno giovanile delle ultime decadi. “Il servizio civile naviga in brutte acque. Negli ultimi cinque anni il numero delle posizioni finanziate sono diminuite di oltre il 60%”, denuncia la Cnesc. “Di questo passo a breve l’esperienza quasi quarantennale di servizio civile che raccoglie apprezzamenti anche fuori dall’Italia chiuderà. Le principali vittime di questa ghigliottina sono i giovani, le persone e i beni pubblici che beneficiano del loro servizio”.
Il servizio civile, come richiamato dalla corte costituzionale fin dal 1985 ed ai sensi della legge vigente, concorre alla difesa della patria, con mezzi ed attività non militari. “Eppure il servizio civile, che ha un bilancio 150 volte più piccolo di quello del servizio militare, viene mortificato da continui tagli che ne mettono a repentaglio l’esistenza stessa, mentre si trovano i fondi per la ‘Mini-naja’, anche ricorrendo ai fondi non impiegati delle scuole, che finora restavano alle scuole stesse per impieghi successivi”, prosegue la Cnesc. “Nonostante ogni anno circa 100mila giovani chiedano di prestare servizio, assistiamo al momento più drammatico della storia del servizio civile, nel più complice disinteresse delle Istituzioni”.
Alla luce dei fatti, la Cnesc ha deciso di mobilitarsi lanciando una petizione. “Chiediamo al Governo che nel prossimo documento di programmazione economica e finanziaria 2011-2013, vengano previsti stanziamenti utili all’avvio di almeno 40mila giovani su base annua”, dichiara l’organo di rappresentanza dei maggiori enti di servizio civile nazionale. “Alle Regioni e Province Autonome chiediamo invece che prevedano, come già fatto da alcune, propri stanziamenti aggiuntivi, utili ad incrementare ulteriormente il numero di giovani coinvolti”. Infine, la Cnesc richiede “che siano chiaramente stabilite per legge le finalità dell’istituto del servizio civile nazionale rivolte ai giovani residenti nel nostro Paese di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva e di apprendimento di concrete capacità pratiche”.
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