Non profit
I cereali? In Ciad i contadini li mettono in banca
Il sistema all'avanguardia promosso dall'ong italiana Acra
di Redazione

Grazie a un meccanismo simile al microcredito 200mila famiglie
sono uscite dalla povertà. Ecco come funzionaSono banche, ma servono per combattere la fame. Stoccano cereali, e in Ciad hanno strappato migliaia di famiglie dalla precarietà e dagli usurai. Le banche dei cereali sono nate in modo informale nella regione del Guéra. La prima ha aperto quindici anni fa, oggi sono 146. «In quest’area del Sahel dove si vive di agricoltura e piccolo allevamento, le famiglie tendono a vendere gran parte dei cereali prodotti nel momento del raccolto, quando i prezzi sul mercato locale sono più bassi», spiega Ada Civitani di Acra, ong che ha deciso di sostenere le banche dei cereali. ««Ad approfittarne sono i commercianti», spiega, «che acquistano gli stock in grande quantità, per rivenderli in periodo di scarsità, al massimo dei prezzi. Così le famiglie si indebitano per acquistarli».
L’idea di creare un sistema di protezione è venuta 15 anni fa a un gesuita, padre Franco Martellozzo, che vive in Ciad da 45 anni. Il meccanismo è semplice: un magazzino per stoccare i cereali, un’assemblea di aderenti e un comitato di gestione. Al momento della nascita della banca il primo stock di miglio è donato da finanziatori o benefattori, e ciascuno dei soci mette una cifra di adesione. La banca entra in azione nel periodo di scarsità, erogando un prestito in cereali alle famiglie in difficoltà, in modo che possano continuare a coltivare e a sfamarsi senza ricorrere agli usurai. «Un ruolo chiave è svolto dagli animatori di comunità» spiega Civitani. «Per ogni zona di competenza di una banca ce ne sono due. Sono loro a passare di famiglia in famiglia per spiegare in cosa consiste questa forma di microcredito».
Le banche dei cereali costituiscono una rete organizzata. «Nel 2009 questo sistema ha mitigato la crisi alimentare che ha colpito il Paese salvando migliaia di famiglie dalla fame». Una delle condizioni per ricevere il prestito in cereali è l’obbligo di restituzione. «Anche durante la crisi alimentare i tassi di restituzione dei prestiti sono stati sorprendentemente alti», afferma Civitani. In Ciad nuove banche di cereali continuano a sorgere: dell’intero sistema oggi beneficiano oltre 200mila famiglie.
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