Sostenibilità

La verità sul benzo(a)pirene

Il Governo liberalizza la presenza di un cancerogeno. Peacelink smonta la risposta del Ministero dell'Ambiente

di Redazione

La denuncia era partita da Legambiente e Peacelink all’indomani dell’approvazione del decreto legislativo 155/2010 . Quello – per intenderci – con cui il governo ha prolungato l’esposizione di milioni di cittadini a un pericoloso cancerogeno: il benzo(a)pirene. E’ di oggi invece la risposta del Ministero dell’Ambiente alla risoluzione presentata dal deputato Alessandro Bratti (Pd), per cui cominceranno le audizione questa settimana e finiranno per metà novembre.

A monte, la necessità di recepire la direttiva europea 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa. Recepimento che secondo le associazioni ambientaliste è avvenuto trascurando i diritti dei cittadini, e tutelando gli interessi di grandi aziende come l’Ilva di Taranto (rea di immettere nell’aria quantitativi superiori al limite stabilito da una precedente norma di benzo(a)pirene).

A fare le pulci alla risposta del Ministero dell’Ambiente, a questo punto, ci pensa Peacelink. Sul proprio sito l’associazione pacifista mette nero su bianco le incongruenze e i pericoli che si nascondono dietro a un “normale” recepimento. Dal canto suo, Alessandro Bratti, contattato da Vita.it per commentare il documento del Ministero dell’Ambiente, si limita per ora a dire che nulla è stato fatto fuori della legge, che quello che dice il Ministero è una semplice esamina di quanto è stato fatto e che si aspetta di effettuare le audizioni per raccogliere più informazioni. Rimane, però, la domanda principale, quella più semplice: il benzo(a)pirene è un pericoloso cancerogeno? E se sì, perché il governo ha deciso di innalzarne il limite consentito? Per ora, maggioranza e opposizione, non sembrano avere una chiara risposta.

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