Non profit
Giuliano Pisapia: Ora costruire una grande coalizione
Il primo commento dopo la vittoria alle primarie
di Redazione

Sarà Giuliano Pisapia a sfidare il sindaco Letizia Moratti nelle prossime elezioni per la poltrona di Palazzo Marino. Il verdetto arriva, poco dopo le 23, con l’avvocato che vince con il 45,3% dei voti contro Stefano Boeri, sostenuto dal Pd, che si ferma a quota 40,1%. Valerio Onida non va oltre il 13,4%, mentre Michele Sacerdoti viene scelto da circa l’1%, entrambi hanno assicurato che lavoreranno al fianco di Pisapia
Una sfida che, rispetto alle primarie del 2006, ha visto un’affluenza in calo: 67.499 votanti contro i centomila sperati. Dopo le congratulazioni dei rivali, il plauso del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, e la festa durata fino a notte fonda, Pisapia dovrà fare i conti con il vero obiettivo: battere il sindaco Moratti, la cui candidatura è stata rilanciata ieri dal premier Silvio Berlusconi con una telefonata durante il meeting del Pdl.
Ecco la prima reazione raccolta dalla voce di Giuliano Pisapia: « La prima grande vittoria non è la mia, a vincere è innanzitutto la democrazia delle primarie e la vitalità del centrosinistra. Di questo voglio ringraziare tutti i partiti che hanno accettato e reso possibile questa scommessa, a cominciare dal Partito Democratico, che continuerà ad essere la componente principale di un centrosinistra unito e rigenerato da questa bella pagina politica, per sconfiggere insieme le destre, a Milano e nel Paese. E naturalmente Boeri, Onida e Sacerdoti, con i quali c’è stato un leale e proficuo confronto, di buon auspicio per il futuro. Quella di ieri è la vittoria della politica sull’antipolitica, del dialogo contro la divisione, della responsabilità partecipativa contro il disimpegno cinico ed egoistico. Possiamo dirlo senza incertezze: a Milano qualcosa è cambiato».
«Ora è importante non disperdere queste energie e questa ricchezza costruendo tutti insieme un grande coalizione capace di parlare a tutti i cittadini, ai loro bisogni e alle loro straordinarie risorse civili e di dare vita a progetti concreti per restituire a Milano la sua identità di città costruttiva, all’avanguardia, aperta, generosa. Io sono pronto».
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