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Chiesto l’annullamento del voto
Dodici dei 18 candidati hanno denunciato brogli
di Redazione

Dodici dei 18 candidati alle elezioni ad Haiti hanno chiesto l’annullamento del voto, avvenuto ieri nonostante l’emergenza colera e un milione e mezzo di persone ancora sfollate dopo il terremoto di gennaio.
A guidare la protesta la candidata favorita nei sondaggi, Mirlande Manigat, che ha denunciato una «frode di massa», sostenendo che in alcuni seggi le urne erano già piene di schede elettorali prima ancora che iniziassero le operazioni di voto.
In una lettera i dodici candidati che contestano le elezioni hanno chiesto l’annullamento dello scrutinio per «un complotto organizzato con la finalità di far vincere» Jude Celestin, candidato del presidente uscente René Preval.
Per il governo invece le elezioni sono state un «successo», secondo quanto ha dichiarato alla stampa Pierre Opont, direttore della commissione elettorale, il quale ha ammesso che che 56 delle 1500 postazioni elettorali hanno registrato «incidenti» e persino un morto.
Sono intanto saliti a oltre 1600 i moti per il colera a Haiti e, mentre il Paese si prepara ad affrontare le elezioni di domenica, l’Oms averte: le vittime nelle prossime settimane potrebbero salire a 400mila. Secondo il ministero della Salute che ha diffuso gli ultimi dati i contagiati sono ormai saliti a 69.776 e sono circa 30.000 le persone ricoverate. Secondo la portavoce dell’Ocha, la branca umanitaria dell’Onu, Elisabeth Byrs, la situazione potrebbe degenerare a oltranza se la comunita internazionale non adotterà risposte forti.
«Dei 164 milioni di dollari promessi» ha detto la Byrs «sono arrivati solo 19,4 milioni. Si procede a un ritmo molto lento e dobbiamo restare molto vigili se non vogliamo che si realizzi lo scenario dell’Oms di 400mila morti».
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