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Governo italiano deluse le aspettative Usa

Lo rivela un dispaccio di Wikileaks

di Redazione

“Nell’anno del G8 a L’Aquila, il governo italiano deluse anche le aspettative dei diplomatici U.S.A.”, afferma Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia. “Nel dispaccio del 23 luglio 2008 inviato dall’Ambasciata U.S.A. di Roma reso pubblico da Wikileaks, i rappresentanti dell’amministrazione americana fanno riferimento alle critiche di ActionAid Italia e DATA al sistema degli aiuti italiano, mettendo a nudo le ragioni che avrebbero potuto spingere il premier a non toccare i fondi per l’Africa: il timore di una brutta figura”.
“Nonostante Berlusconi abbia piu` volte ribadito di voler dimostrare con i fatti la forza dell’impegno italiano verso i Paesi piu` poveri, i dati OCSE/DAC rivelano che nel 2009 le risorse destinate all’Africa sub-Sahariana sono diminuite del 13% e quelle verso i Paesi meno avanzati del 26%”, dichiara De Ponte. “Proprio nell’anno della Presidenza italiana del G8, il Governo ha tagliato del 56% le risorse per la lotta alla poverta` a disposizione del Ministero degli Affari Esteri e il rapporto aiuti/PIL italiano ha subito la maggiore contrazione tra i paesi europei (-31% rispetto al 2008), passando dallo 0,22% allo 0,16%, contro una media dei paesi UE DAC dello 0,44%. Il nostro Paese e` cosi` crollato al penultimo posto tra i donatori OCSE. Facciamo meglio solo della Corea del Sud”.
Ma i debiti italiani continueranno a trascinarsi anche nel 2011 in seguito al taglio del 45% delle risorse della cooperazione allo sviluppo previsto dalla Finanziaria. Al netto di impegni pregressi e delle spese di gestione del Ministero degli Affari Esteri, sulla legge 49/87 rimangono meno di 100 milioni di euro, il livello piu` basso mai raggiunto. Rispetto al 2010, il bilancio complessivo del MAE si contrae di 185 milioni di euro: il 79% di questi tagli e` stato fatto ricadere sulla cooperazione allo sviluppo.
A fronte del mancato stanziamento di risorse, il Governo italiano sta diminuendo le proprie quote d’impegno in molte istituzioni multilaterali, riducendo nei fatti il peso globale del nostro Paese. In particolare, l’Italia e` l’unico tra i donatori a non aver versato le proprie quote al Fondo globale per la lotta all’Aids, tubercolosi e malaria e l’arretrato maturato di 280 milioni di euro e` gia` costato al nostro Paese la perdita del seggio unico nel Consiglio di amministrazione del Fondo.
“Insieme ai debiti diventa piu` profonda anche la spaccatura tra volonta` dei cittadini e decisioni dei governi”, conclude De Ponte. “Si pensi che in Italia le Ong hanno raccolto dai privati il 60% in piu` del budget annuale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS), mentre a livello globale i 45 miliardi di dollari che servirebbero annualmente a dimezzare il numero degli affamati entro il 2015 sono un briciola rispetto ai circa 700 miliardi di dollari stanziati dagli U.S.A. per risanare i conti delle banche colpite dalla crisi”.

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