Non profit

Cisl: «Social card? Non combatte la povertà»

Il segretario Cerrito critica la decisione del Governo

di Redazione

La reintroduzione della social card riproposta dal Governo nel decreto milleproroghe «è una misura sbagliata, perchè ha la pretesa di intervenire a favore dei pensionati poveri, presentandosi come una misura risarcitoria rispetto alla rivalutazione delle pensioni minime». Questo è il commento del segretario confederale della Cisl, Pietro Cerrito. «Questa forma di intervento – sottolinea – è sostenuta da un’idea culturale e politica secondo la quale bisogna combattere soltanto la povertà assoluta. Non ci si rende conto, invece, che siamo di fronte ad un impoverimento crescente e diffuso, a partire dai pensionati medio bassi che non hanno avuto alcuna rivalutazione dei loro trattamenti pensionistici e dalle famiglie che si vedono sempre più povere con l’aumentare del numero dei figli’. Invece di applicare misure effimere e transitorie occorre intraprendere la strada della riforma del fisco con primi interventi sugli assegni familiari», aggiunge ricordando come la Cisl abbia proposto il Naf, nuovo assegno familiare, come forma di difesa della famiglia e come antidoto alla povertà assoluta oltre ad interventi sulle aliquote più basse».

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.