Non profit

NoE, la rete della biosicurezza europea

Il progetto denominato Plant and Food Biosecurity punta a incrementare qualità ed efficazia nell'intervento contro agenti patogeni

di Redazione

Una durata di 5 anni, circa sei milioni di euro finanziati dalla Ue, 13 partner, 8 gruppi di lavoro, 3 continenti coinvolti. Sono questi alcuni dei numeri del “Network of Excellence”(NoE) denominato “Plant and Food Biosecurity”, il progetto che punta a dar vita in Europa a un centro di competenza virtuale in grado di incrementare la qualità e l’efficacia della formazione e della ricerca nell’ambito della biosicurezza agro-alimentare, migliorando in questo modo la capacità di risposta e di intervento nel caso di un eventuale impiego di agenti patogeni contro colture, derrate agro-alimentari e mangimi.

Tra gli obiettivi del progetto, sviluppare adeguate conoscenze e strumenti di valutazione per organizzare e gestire una risposta efficace all’eventuale introduzione, sviluppo e diffusione dei più pericolosi patogeni delle piante, identificare le priorità per la ricerca e fornire elementi utili a migliorare il quadro normativo, gettando le basi per un’efficace identificazione di micotossine e agenti patogeni umani su prodotti vegetali. E ancora, sviluppare modelli di rischio spazio-temporali, per migliorare la pianificazione di efficaci ed efficienti contromisure a livello locale e nazionale, migliorare i sistemi di monitoraggio e rilevamento delle malattie delle piante, prevenire l’insorgere ed il diffondersi all’interno della Comunità Europea di patogeni introdotti deliberatamente, costruire una forte ‘cultura della consapevolezza’ sul tema della biosicurezza in tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità nel settore agro-alimentare.

Partendo dall’esperienza conseguita attraverso progetti di ricerca precedenti, il nuovo progetto, che è coordinato da Agroinnova, il centro di competenza per l’innovazione in campo agroambientale e agro-alimentare dell’Università di Torino, si concentrerà sugli agenti biologici in grado di infettare e danneggiare le colture, gli ecosistemi e in ultima analisi di compromettere la sicurezza alimentare a ogni livello della filiera produttiva.

Gli utilizzatori finali del progetto saranno le autorità responsabili a livello nazionale ed europeo della salute e della sicurezza delle piante e delle colture: sarà infatti possibile per loro identificare procedure di risposta adeguate, utilizzando modelli previsionali non molto dissimili da quelli attualmente utilizzati per l’analisi convenzionale dei rischi per la salute delle piante.

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