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Allarme Unhcr, 140mila in fuga
L'Unhcr stima che ogni giorno siano in 15mila a passare il confine con la Tunisia. L'Italia si muove
di Redazione

“La crisi in nord Africa – ha detto oggi Laura Boldrini, portavoce italiana dell’agenzia Onu durante un’audizione al Senato – preoccupa tutti, noi dell’Unhcr in particolare: ci sono 140mila persone uscite dalla Libia verso l’Egitto e la Tunisia, in maggior parte cittadini di quei paesi ma anche libici e di altre nazionalità”.
Una situazione estremamente difficile: “Abbiamo mandato un Boeing 747 con aiuti di prima necessità per 10mila, abbiamo fatto arrivare 2mila tende, il ponte aereo va avanti e altri tre aerei partiranno nelle prossime ore. La solidarietà della popolazione locale è grande, vanno alla frontiera portando viveri e coperte, ma non possiamo lasciare loro la gestione dell’emergenza.
Serve uno sforzo internazionale”, dice Boldrini. In Italia, però, denuncia la rappresentante dell’agenzia delle Nazioni Unite, l’attenzione è tutta focalizzata su eventuali, catastrofici scenari nazionali. Se è giusto essere preparati, avverte, è altrettanto giusto non creare allarmi. “Perché se poi l’emergenza dovesse presentarsi davvero, queste persone potrebbero essere percepite dall’opinione pubblica come altro, come invasori, e in quel caso sarebbe poi difficile gestire l’accoglienza”, conclude Boldrini.
Una missione umanitaria italiana in Tunisia per dare assistenza ai profughi in loco, visto che ai confini arrivano tutte le persone in fuga dalla Libia. La stima è che la missione italiana darà assistenza a 10mila profughi. È quanto è stato deciso secondo quanto si apprende, nel corso del vertice sulla situazione in Libia e nel Nord Africa di martedì sera a Palazzo Chigi. Il premier Berlusconi avrebbe telefonato a Cameron invitando anche l’Uk e altri Paesi UE ha partecipare alla missione umanitari.
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