Non profit

Baby agenti contro la folla

Lo denuncia l’ong Campagna Internazionale per i Diritti Umani dalle pagine del quotidiano Observer

di Redazione

La denuncia viene dagli attivisti dell’ong Campagna Internazionale per i Diritti Umani ed è stata pubblicata dal quotidiano inglese “Observer”. In Iran il governo impiegherebbe “Baby-agenti” armati di pistole ad aria compressa e manganelli, per reprimere le manifestazioni dell’Onda Verde, il movimento d’opposizione nato in Iran all’indomani delle contestate elezioni presidenziali del giugno 2009.  Secondo gli attivisti, questi ragazzi, provenienti dalle aree rurali e meno sviluppate del Paese, sarebbero stati addestrati ad attaccare le manifestazioni degli oppositori, al punto che l’ong iraniana non esita a definirli “bambini soldato”. Se la notizia fosse confermata, si tratterebbe di una violazione dei trattati internazionali che impediscono ai minori di 15 anni di svolgere la funzione di agenti di sicurezza.

L’Observer riporta anche le parole di una donna di mezza età, che ha rivelato di essere stata attaccata durante una manifestazione a Teheran dai “baby-agenti”, che dimostravano 12 anni e parlavano con accento diverso da quello della capitale. Alcuni le avrebbero confidato di essere stati convinti a farlo dalla possibilità di mangiare a cena chelo kebab, piatto nazionale iraniano a base di carne.

Il direttore dell’ong Campagna Internazionale per i Diritti Umani, Hadi Ghaemi, ha affermato che «si tratta di una violazione della legge internazionale» e che i “baby-agenti”  sono stati utilizzati dal governo perché «i poliziotti a Teheran potrebbero essere legati da parentele con alcuni dei manifestanti».

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.