Politica
La Bielorussia socchiude la porta. Ma la Cai…
Il Coordinamento delle Famiglie Adottanti in Bielorussia chiede di valutare i segnali di apertura delle autorità bielorusse. Ma Giovanardi ribadisce la chiusura delle adozioni. Il comunicato dei genitori e la prossima riunione del coordinamento
di Redazione
Tenere nella giusta considerazione una “riapertura” che può rappresentare un caso raro in Europa: è quanto chiedono al governo e alla Cai le famiglie adottanti in Bielorussia, scoraggiate da una recente dichiarazione del presidente Cai, Carlo Giovanardi. Ecco la vicenda riassunta in un comunicato dell’associazione:
“Allo stato attuale, la politica di dialogo intrapresa nel 2008 dal Ministero degli Esteri, grazie anche al supporto del Vaticano, con le istituzioni bielorusse ai massimi livelli, sta portando i suoi frutti sia per quanto riguarda le adozioni bloccate da diversi anni, che per i permessi studio che dovrebbero essere firmati a breve, onde consentire l’iscrizione dei minori all’anno scolastico 2011-2012″, scrivono le famiglie.
“Ciò è inaccettabile”, proseguono le famiglie. “Riteniamo necessario sollecitare l’attenzione di tutti sulla necessità di venire a capo definitivamente di questa situazione, il cui protrarsi aggiunge ogni giorno ulteriori cicatrici agli animi già troppo provati dei “nostri” bambini e ragazzi”.
La prossima riunione nazionale di Roma
“Essendo necessaria una riflessione a tutto campo, invitiamo tutte le famiglie a ragionare con noi sulle possibili azioni e richieste da porre all’attenzione delle istituzioni e sulle future linee di indirizzo del Coordinamento, principalmente volte a rimuovere il “veto” della CAI sulle adozioni in Bielorussia, successive al febbraio 2008, e di presentarle nel corso della Terza Riunione Nazionale delle famiglie (non adottanti ed adottanti con decreto di idoneità acquisito dopo febbraio 2008)”.
La riunione avrà luogo orientativamente nel mese di maggio a Roma, ora e luogo da definire a breve.
Il coordinamento chiede di rispondere a questa e-mail (info@adozionibielorussia.org) indicando per esteso:
numero dei partecipanti, con nomi e cognomi e breve descrizione della situazione (famiglia adottante/ non adottante, decreto di idoneità acquisito/ non acquisito, altro) e luogo di residenza, con la viva preghiera di estendere l’informazione e di conseguenza l’invito, a tutti quelli che conosciate nelle stesse condizioni.
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