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Pantelleria: «forse quattro vittime»

Un barcone con 192 migranti sbarcato nella notte si è infranto sugli scogli. Due donne morte

di Redazione

Un’altra tragedia del mare sulle coste siciliane. Due donne tra i 192 migranti sbarcati nella notte a Pantelleria sono morte annegate. Erano su un barcone che si è andato ad infrangere contro gli scogli in località Arenella. Ma le vittime potrebbero essere quattro. E’ quanto conferma il procuratore capo di Marsala Alberto Di Pisa, che coordina l’inchiesta sulla tragedia. ”Mi è stato detto che le vittime sono quattro e non due – ha detto Di Pisa – Adesso sto aspettando ulteriori notizie da Pantelleria”.

Sul caso, infatti, la Procura di Marsala (Trapani) sta per aprire un’inchiesta per omicidio colposo e naufragio. ”Stiamo aspettando gli atti provenienti dal Pantelleria per poter aprire formalmente l’inchiesta sulla tragedia di Pantelleria -ha spiegato Di Pisa- non so ancora molto e non ho al momento elementi concreti. Le ipotesi di reato verranno addebitate agli scafisti individuati dopo il naufragio”. Il Viminale, da parte sua, ha chiesto alle capitanerie di Porto di conoscere i dettagli dell’accaduto.

Secondo quanto ricostruito dalla Guardia costiera l’imbarcazione su cui erano a bordo i quasi 200 migranti, partito probabilmente dalla Libia, è andato incagliarsi tra gli scogli. Sembra che abbia sbagliato rotta finendo in una caletta. A causa del mare grosso numerosi immigrati sono caduti in acqua. Le due donne potrebbero essere morte durante la ressa ma non è ancora chiaro. I cadaveri delle due profughe sono stati portati al cimitero di Pantelleria mentre alcuni immigrati sono stati accompagnati all’ospedale per le prime cure.

Il presunto scafista del barcone è stato fermato dai carabinieri grazie alle testimonianze e alle dichiarazioni rese dagli altri immigrati. Per il momento l’uomo è trattenuto presso le forze dell’ordine in attesa di tramutare il fermo in arresto.

“Tutta l’isola ha vissuto in prima persona la tragedia del mare che si è consumata oggi sulle coste di Pantelleria. I cittadini hanno portato viveri e beni di conforto ai migranti”, ha riferito il sindaco di Pantelleria, Alberto Di Marzio dicendosi “addolorato per quanto successo”. In ospedale ci sono, secondo quanto detto da Di Marzio, bambini e donne, tra cui “anche una in gravidanza”. Per ospitare tutti i migranti approdati questa mattina a Pantelleria, ha aggiunto il sindaco, “abbiamo chiesto al ministero della Difesa di metterci a disposizione l’ex caserma ‘Barone’, adiacente al Centro di prima accoglienza, in località Renella. Il centro infatti può ospitare al massimo 80 persone”.

E non si ferma l’ondata di sbarchi di immigrati sulle coste siciliane. Poco prima delle sette sono state soccorse a poche miglia dall’isola di Lampedusa 105 tunisini condotti in porto dalla Guardia di Finanza. Anche oggi sono proseguiti i rimpatri: 30 tunisini sono stati imbarcati su un volo decollato alle 12.30 dall’isola e questa sera ne è previsto un altro con altri 30 immigrati a bordo.

Intanto il traghetto Excelsior della Grimaldi partito ieri da Lampedusa con 700 migranti a bordo è arrivato nel porto di Catania. Dovrebbero essere 355 i migranti che scenderanno e che saranno trasferiti nel Villaggio della solidarietà di Mineo mentre non è ancora stata resa nota la destinazione del resto degli extracomunitari che proseguiranno il viaggio.

Ieri notte a Genova un rudimentale ordigno incendiario, composto da una bombola del gas e un petardo, è stato lanciato contro le vetrate della ex scuola Barabino – Casaregis di Genova, una delle strutture scelte dal Comune per ospitare i profughi nordafricani. L’intervento dei vigili del fuoco ha impedito che le fiamme invadessero i locali.

Non sono stati trovati volantini di rivendicazione. I resti dell’ordigno sono stati sequestrati per accertamenti dai carabinieri, che indagano sul caso. La Barabino – Casaregis si trova nella delegazione di Sampierdarena, densamente popolata e con una forte presenza di immigrati.

 

Sulle morti dei migranti leggi Riccardo Bonacina

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