Non profit
Galan: per i beni culturali puntare sul terzo settore
Per il ministro bisogna puntare sulla sussidiarietà orizzontale
di Redazione
Il federalismo culturale «potrebbe essere una opportunità per dividere i compiti e chiarire che la tutela appartiene allo Stato e agli altri enti la valorizzazione». Lo
afferma il ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan durante l’incontro promosso da “Roma Incontra” in corso all’Ara Pacis.
«La sussidiarietà verticale», continua il ministro, «non vale per la tutela e i vincoli. A livello locale le pressioni sono molto forti. Un sindaco», aggiunge, «di un paese può resistere alle pressioni di un “personaggio” locale».
Il ministro ipotizza una nuova figura di sovrintendente: «Le sovrintendenze sono un caposaldo ineludibile della tutela del nostro patrimonio», spiega, «dovrebbero però essere affiancati da qualcuno che sappia anche di qualcos’altro. Magari», aggiunge, «un sovrintendente che abbia diretto un’azienda. Un sovrintendente», afferma, «che invece di dire “no” sappia spiegare il perchè e il come fare».
«La sussidiarietà orizzontale», ha aggiunto Galan, «non è uno slogan o una professione astratta, che resta scritta come lettera morta nell’articolo 118 della Costituzione. Al contrario, è una linea di fondo delle dinamiche del nostro Paese, che si caratterizza proprio per la sempre più larga e responsabile partecipazione dei privati, singoli ma soprattutto nelle forme associative libere, alla cosa pubblica, alla gestione, alla valorizzazione e alla cura del nostro patrimonio culturale».
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