Formazione
Operatori sociali in piazza
Giornata di protesta nel settore dell'assistenza e del volontariato. Mobilitazioni a Roma, Napoli e Genova
di Redazione

Si tiene oggi a Napoli, in contemporanea con Roma e Genova, la manifestazione nazionale per il welfare promossa dal movimento “Il welfare non è un lusso” insieme alle associazioni del Roma Social Pride, della campagna I Diritti alzano la voce e ad altri network sociali. Tra le organizzazioni che hanno aderito figurano Auser, Fish, CNCA e Federconsumatori.
In contemporanea nelle altre città italiane si terranno sit in di protesta e volantinaggi presso le sedi delle prefetture locali.
A Napoli la manifestazione partirà alle 9.30 da piazza Dante, attraverserà via Toledo fino a Piazza Carità, via Cesare Battisti, piazza Matteotti, Via Medina, Piazza Municipio, Via San Carlo e terminerà a piazza del Plebiscito. Qui sarà costruita una montagna di mutande vecchie da consegnare al ministro Tremonti e al presidente Berlusconi, «ovvero – spiegano in una nota gli organizzatori – a chi ha lasciato in mutande non solo gli operatori sociali, ma anche migliaia di anziani, disabili, bambini, immigrati, rimasti privi di assistenza». In piazza a Napoli ci sarà anche il vice-presidente nazionale di Federconsumatori Luigi Agostini.
Una delegazione chiederà di essere ricevuta dal Prefetto di Napoli Andrea De Martino, affinché si faccia portavoce delle richieste al Governo di tornare a investire sulle politiche sociali, ripristinando i fondi nazionali (ridotti di oltre l’80%); di definire i Livelli Essenziali di Assistenza (gli standard basilari di assistenza sociale previsti dalla Costituzione, che devono essere garantiti a tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione in cui abitano) e di introdurre misure di contrasto alla povertà.
La riduzione dei fondi nazionali per il sociale (passati dai 2 miliardi 527 milioni del 2008 ai poco più di 545 milioni previsti per il 2011) sta mettendo in ginocchio tutti i sistemi di welfare locale mentre gli ultimi dati dell’Istat confermano che la spesa per il sociale è molto al di sotto della media europea e che ci sono ancora squilibri tra Nord e Sud, visto che il Mezzogiorno presenta i livelli più bassi di spesa media pro capite (52 euro), circa tre volte inferiore a quella del Nord-Est (155 euro). La Campania resta ferma a 54 euro, contro una spesa media nazionale di 111 euro.
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