Mondo

Chiusi gli istituti dei missionari in Pakistan

All'agenzia vaticana FIdes la denuncia di padre Mario Rodrigues: si temono nuove persecuzioni

di Redazione

«Ci hanno messo in allerta chiedendo la chiusura dei nostri istituti e disponendo altro personale di polizia davanti alle chiese. I cristiani in Pakistan sono vittime innocenti, anche in questa situazione: ogni pretesto è buono per minacciarli o per sferrare attacchi». Lo ha detto all’agenzia vaticana Fides Padre Mario Rodrigues, direttore delle Pontificie opere missionarie in Pakistan e residente a Karachi, appena uscito da un incontro con le autorità civili.
Sulle conseguenze a lungo termine dell’uccisione del leader di Al Qaeda, padre Rodrigues afferma: «Secondo alcuni, nei prossimi mesi le persecuzioni contro i cristiani potrebbero diminuire e la lotta ideologica talebana affievolirsi. Staremo a vedere. Constatiamo, però, che l’intolleranza e i gruppi islamici radicali sono fiorenti nel paese, e altri leader estremisti potrebbero imporsi e proseguire in azioni terroristiche. Proprio nei giorni scorsi – ha aggiunto – si sono verificati attacchi di massa ai quartieri cristiani nella città di Gujranwala. Urge una seria politica di contrasto all’estremismo islamico da parte dello stato, a tutti i livelli: nella cultura, nell’istruzione, a livello sociale ma anche a livello politico e legislativo».

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