Mondo
Lampedusa, Save the Children chiede più collaborazione
L'organizzazione a Lampedusa per seguire i trasferimenti dei minori non accompagnati
di Redazione
Una maggiore collaborazione con le autorità «per avere informazioni certe sulla destinazione dei minori» non accompagnati sbarcati nei giorni scorsi sull’isola di Lampedusa. È quanto chiede Michele Prosperi, di Save the Children, a Lampedusa per seguire da vicino i trasferimenti dei 129 minori che oggi lasceranno l’isola.
«Sono necessarie più informazioni anche sul piano del coordinamento – ha spiegato Prosperi – noi stiamo collaborando con le autorità perchè venga stabilito un piano coordinato di gestione dei minori».
Tra i 129 ragazzi tra i 15 e i 17 anni che stanno lasciando Lampedusa a bordo della nave “Palladio” per raggiungere Porto Empedocle, ci sono storie difficili. «Molti di loro sono stati costretti a lasciare da soli la Libia dove vivevano perché non potevano più continuare a vivere in quel paese -spiega Prosperi – un nigeriano di 16 anni ha raccontato di avere vomitato per tutti e due i giorni consecutivi della traversata. Ci sono storie veramente incredibili di questi giovani che chiedono soltanto un futuro migliore».
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